Province autonome du Trentin

Loi provinciale du 7 août 2006, n° 5

Système d'éducation et de formation du Trentin

Les populations parlant le ladin, le mochène et le cimbre ont droit à la valorisation de leur langue et de leur culture respectives. Dans les écoles des communes du Trentin (province de Trento) où l’on parle le ladin, le mochène et le cimbre, l’enseignement de ces langues et cultures minoritaires est assuré. Il n'existe  qu'une seule commune ou communauté de langue maternelle cimbre: celle de Lusern/luserna. En français, le mot «cimbre» est au pluriel pour des raisons d'accord grammatical, alors qu'il en au singulier en italien. La version française n'est qu'une traduction du texte italien.


 

Legge provinciale sulla scuola

Legge provinciale 7 agosto 2006, n. 5

Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino

(b.u. 16 agosto 2006, n. 33, suppl. n. 2)

Articolo 3

Tutela delle minoranze linguistiche locali

1)
La Provincia tutela e promuove nell'ambito del sistema educativo provinciale la lingua e la cultura delle popolazioni ladina, mochena e cimbra insediate nelle località individuate dal decreto legislativo 16 dicembre 1993, n. 592 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Trentino - Alto Adige concernenti disposizioni di tutela delle popolazioni ladina, mochena e cimbra della provincia di Trento), e dalla legge provinciale 30 agosto 1999, n. 4 (Norme per la tutela delle popolazioni di lingua minoritaria nella provincia di Trento), secondo le disposizioni del titolo III.

2) A tal fine è garantito l'insegnamento della cultura nonché l'insegnamento, anche veicolare, della lingua ladina, mochena e cimbra e sono previste particolari misure organizzative secondo quanto disposto da questa legge; per quanto riguarda la lingua mochena e quella cimbra può essere utilizzata anche la lingua tedesca.

Articolo 18

Progetto d'istituto e carta dei servizi

6)
Nelle istituzioni scolastiche e formative frequentate da un numero significativo di studenti provenienti dai comuni mocheni e da quello cimbro individuati dall'articolo 01 del decreto legislativo n. 592 del 1993 è prevista la realizzazione di specifici progetti o interventi per la tutela e la promozione della conoscenza della lingua e della cultura mochena e cimbra. Il numero degli studenti è individuato secondo criteri stabiliti dalla Provincia, sulla base di un'intesa definita con la conferenza delle minoranze linguistiche di cui all'articolo 6 della legge provinciale n. 4 del 1999.

7) Le istituzioni scolastiche e formative approvano la carta dei servizi, quale strumento che definisce i diritti dell'utente in relazione all'organizzazione e all'erogazione del servizio di ciascuna istituzione e informa l'utenza sui principi fondamentali, sui contenuti specifici e sull'organizzazione dell'offerta formativa di ciascuna istituzione, nel rispetto di quanto previsto dall'articolo 5.

Articolo 22

Consiglio dell'istituzione

4)
Nelle istituzioni scolastiche e formative con almeno una sede situata nei comuni mocheni o cimbro lo statuto prevede la presenza nel consiglio dell'istituzione della rappresentanza della minoranza linguistica medesima.

Articolo 35

Piano provinciale per il sistema educativo

1)
In conformità con il programma di sviluppo provinciale la Giunta provinciale adotta il piano provinciale per il sistema educativo, di durata coincidente con la legislatura; l'efficacia del piano è prorogata fino all'approvazione del piano successivo. Il piano può essere aggiornato. Il piano specifica in particolare:

a) gli indirizzi generali delle politiche educative, anche con riferimento ai fabbisogni del contesto economico-sociale e alle esigenze culturali delle minoranze linguistiche;

b) gli obiettivi generali del sistema educativo provinciale;

c) i criteri e gli standard dimensionali delle istituzioni scolastiche e formative.

Articolo 39

Consiglio del sistema educativo provinciale

3)
Il consiglio del sistema educativo provinciale per la trattazione di argomenti rientranti nella propria competenza riguardanti le minoranze mochena e cimbra è integrato da un rappresentante designato dalla componente mochena e cimbra della conferenza delle minoranze linguistiche prevista dall'articolo 6 della legge provinciale n. 4 del 1999 scelto tra i docenti, il personale amministrativo, tecnico, ausiliario e assistente educatore e i genitori delle sedi delle istituzioni scolastiche e formative situate nei comuni mocheni e cimbro.

Titolo III

Disposizioni speciali per le minoranze linguistiche locali

Capo I

Disposizioni speciali per la minoranza ladina

Articolo 45

Organizzazione della scuola ladina di Fassa

1)
Nell'ambito del sistema educativo provinciale questo capo disciplina l'organizzazione delle scuole situate nelle località ladine della provincia di Trento, individuate dall'articolo 5 del decreto legislativo n. 592 del 1993, in considerazione delle finalità di tutela e promozione della minoranza linguistica ladina previste dall'articolo 3 di questa legge.

2) I piani di studio provinciali prevedono l'uso e l'insegnamento della lingua ladina, tenuto conto dei processi di standardizzazione in corso, nel primo ciclo di istruzione e nel secondo ciclo di istruzione e formazione della istituzione scolastica e formativa ladina (Scola ladina de Fascia) secondo quanto previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo n. 592 del 1993.

Articolo 46

Consiglio generale dell'istruzione e della formazione di Fassa (consei general per l'educazion e la formazion)

1)
Per promuovere la tutela della lingua e della cultura ladina e per armonizzare le iniziative di politica linguistica con l'organizzazione della scuola ladina, il Comun general de Fascia nomina il consiglio generale dell'istruzione e formazione di Fassa (consei general per l'educazion e la formazion), con il compito di individuare le specifiche esigenze educative e formative della comunità ladina di Fassa, nonché di concorrere con la Provincia alla definizione degli atti d'indirizzo, programmazione e coordinamento rivolti all'istituzione scolastica e formativa ladina (Scola ladina de Fascia).

2) La composizione, i criteri e le modalità di funzionamento e di nomina dei membri del consei general per l'educazion e la formazion, nel numero massimo di quindici, sono definiti con regolamento approvato dall'assemblea del Comun general de Fascia, in modo da assicurare un'equilibrata rappresentanza delle istituzioni scolastiche e formative, dei componenti della comunità scolastica e degli altri soggetti presenti sul territorio. Ne fanno parte il presidente del Comun general de Fascia, il sorastant de la scola ladina nonché il direttore dell'Istituto culturale ladino e il presidente dell'Union di ladins de Fascia o un loro delegato.

3) Il consei general per l'educazion e la formazion svolge, sulla base degli indirizzi definiti dalla Giunta provinciale e in coerenza con il piano provinciale per il sistema educativo, le seguenti funzioni:

a) approva il piano per l'organizzazione del servizio educativo ladino di Fassa; il piano individua gli obiettivi educativi e i fabbisogni economico-sociali del territorio, le misure di razionalizzazione dell'offerta scolastica in valle di Fassa, con riguardo agli specifici interessi di tutela della lingua e della cultura ladina, nonché la dotazione organica del personale docente e non docente della scola ladina de Fascia, nel rispetto dei criteri definiti per la determinazione degli organici e nei limiti della dotazione finanziaria stabiliti dalla Provincia;

b) esprime inoltre:

1. pareri e proposte alla Provincia e alle istituzioni scolastiche e formative ladine in merito a provvedimenti e a iniziative di loro competenza in ordine alla programmazione delle attività scolastiche ed educative, con riferimento all'insegnamento della lingua e della cultura ladina;

2. pareri sui piani di studio provinciali relativi alla scola ladina de Fascia e su quelli per l'insegnamento della lingua ladina nelle istituzioni scolastiche e formative del territorio provinciale;

3. pareri sul progetto d'istituto della scola ladina de Fascia.

4) Il consei general per l'educazion e la formazion e la scola ladina de Fascia concorrono a sviluppare le forme d'integrazione tra istituzioni e territorio previste dalla sezione II del capo II del titolo II.

5) Il consei general per l'educazion e la formazion, per l'esercizio delle proprie funzioni, può chiedere il supporto tecnico-scientifico del comitato di valutazione dell'istituzione (l comitat de valutazion).

6) Il consei general per l'educazion e la formazion approva il piano per l'organizzazione del servizio educativo ladino di Fassa e la dotazione organica previsti dal comma 3, lettera a), e lo invia alla Provincia, che, entro quarantacinque giorni, può rinviarlo per motivi di legittimità per il conseguente adeguamento; le disposizioni oggetto dei rilievi di legittimità non si applicano fino all'adeguamento del piano. Entro lo stesso termine la Provincia, inoltre, può esprimere osservazioni in relazione alla conformità del piano agli atti provinciali di programmazione e d'indirizzo; decorso tale termine il consei approva in via definitiva il piano. Le modifiche al piano sono adottate con la procedura prevista da questo comma.

Articolo 47

Istituzione scolastica e formativa ladina (scola ladina de Fascia)

1)
L'istituzione scolastica e formativa ladina (scola ladina de Fascia) comprende le scuole dell'infanzia provinciali e le scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione e formazione situate nei comuni della valle di Fassa individuati dall'articolo 5 del decreto legislativo n. 592 del 1993.

2) Gli organi della scola ladina de Fascia sono:

a) il consiglio della scuola ladina (l consei de la scola ladina);

b) il dirigente dell'istituzione (l sorastant);

c) il collegio dei docenti (la radunanza di dozenc), che svolge le funzioni del collegio dei docenti di cui all'articolo 24;

d) il comitato di valutazione dell'istituzione (l comitat de valutazion), che svolge le funzioni del nucleo interno di valutazione di cui all'articolo 27.

Articolo 48

Consiglio della scuola ladina (consei de la scola ladina)

1)
Il consiglio della scuola ladina (consei de la scola ladina) svolge le funzioni del consiglio dell'istituzione scolastica e formativa di cui all'articolo 22. Per la durata in carica e la composizione si applica quanto disposto dal predetto articolo 22; il presidente è scelto in ogni caso tra i membri rappresentanti della componente dei genitori ovvero tra i rappresentanti del territorio.

2) Il consei de la scola ladina approva lo statuto previsto dall'articolo 17, sentito il consiglio generale dell'istruzione e formazione di Fassa (consei general per l'educazion e la formazion).

Articolo 49

Dirigente dell'istituzione (sorastant de la scola ladina)

1)
Il dirigente preposto all'istituzione scolastica e formativa ladina (sorastant de la scola ladina) è nominato dalla Provincia, d'intesa con il Comun general de Fascia, tra il personale iscritto all'albo dei dirigenti delle istituzioni scolastiche e formative e in possesso dell'attestato di conoscenza della lingua e cultura ladina previsto dall'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 592 del 1993. In alternativa alla nomina la Giunta provinciale, sentito il Comun general de Fascia, può:

a) attribuire un incarico della durata di cinque anni, rinnovabile, al soggetto vincitore di un concorso per titoli ed esami-colloquio; a tale concorso possono accedere i docenti della provincia di Trento in possesso dei requisiti per la partecipazione ai concorsi per dirigenti delle istituzioni scolastiche e formative e dell'attestato di conoscenza della lingua ladina di cui all'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 592 del 1993;

b) stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di cinque anni, rinnovabile, con persone in possesso dei requisiti richiesti per l'accesso all'impiego in Provincia, dei titoli accademici previsti per lo svolgimento dell'incarico da ricoprire nonché di esperienza, di almeno sette anni, in attività di docenza o di direzione in istituzioni culturali, scolastiche e formative del primo o del secondo ciclo o in università.

2) Al sorastant de la scola ladina, oltre alle funzioni affidate ai dirigenti delle istituzioni, spettano i compiti di:

a) assicurare, nel rispetto delle disposizioni contenute nelle leggi provinciali 21 marzo 1977, n. 13, e 3 aprile 1997, n. 7 (Revisione dell'ordinamento del personale della Provincia autonoma di Trento), la gestione amministrativa e didattica delle scuole dell'infanzia provinciali della valle di Fassa e del relativo personale nonché la vigilanza sulle scuole dell'infanzia equiparate presenti sul medesimo territorio, svolgendo a tal fine i compiti affidati per le corrispondenti funzioni al dirigente e ai coordinatori pedagogici della struttura provinciale competente in materia di scuola dell'infanzia; per l'attività di coordinamento pedagogico il sorastant può avvalersi della collaborazione di un docente della scola ladina in possesso dei titoli richiesti dalla normativa provinciale per la copertura del posto di coordinatore pedagogico, o stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato della durata massima di cinque anni, rinnovabile, con persone in possesso degli stessi titoli;

b) reclutare, assumere e gestire il personale docente e non docente della scola ladina, con esclusione del personale amministrativo, tecnico, ausiliario e assistente educatore della scuola dell'infanzia e della scuola primaria dipendente comunale, a tempo indeterminato sulla base delle graduatorie provinciali, a tempo determinato sulla base delle graduatorie d'istituto;

c) collaborare con la Provincia e con il Comun general de Fascia per l'attività d'indirizzo e programmazione scolastica della scuola della valle di Fassa;

d) gestire gli interventi per il diritto allo studio e relativi all'orientamento scolastico;

e) curare la gestione dell'ufficio ladino di formazione e ricerca didattica (ofize ladin formazion e enrescida didattica - OLFED);

f) attivare le funzioni ispettive per la scola ladina de Fascia esercitate dagli organi provinciali competenti.

3) Per l'esercizio delle sue funzioni il sorastant si avvale del comitato di sovrintendenza (comitat de sorastanza), quale organo consultivo composto dai soggetti responsabili dei diversi settori e delle articolazioni della scola ladina de Fascia. Le modalità di composizione e di funzionamento del comitat de sorastanza sono determinate dallo statuto della scola ladina de Fascia.

Articolo 50

Ufficio ladino di formazione e ricerca didattica (ofize ladin formazion e enrescida didattica - OLFED)

1)
L'elaborazione e la produzione del materiale didattico, la progettazione e realizzazione di attività di formazione e aggiornamento del personale, nonché la definizione dei criteri e delle modalità di valutazione dell'efficacia degli strumenti e dell'attività didattica relativi all'insegnamento, anche veicolare, della lingua e della cultura ladina sono effettuate dalla scola ladina de Fascia avvalendosi dell'ufficio ladino di formazione e ricerca didattica (ofize ladin formazion e enrescida didattica - OLFED).

2) All'OLFED è assegnato personale docente della scola ladina de Fascia esonerato dall'insegnamento, nel numero determinato dal sorastant de la scola ladina d'intesa con il consei general per l'educazion e la formazion e con la Provincia.

3) Per le finalità previste da quest'articolo la scola ladina de Fascia, attraverso l'OLFED, può promuovere convenzioni o altre forme di collaborazione con altri enti o istituzioni. Nell'esercizio delle attività previste da quest'articolo l'OLFED collabora con l'IPRASE (1) e con il comitato provinciale di valutazione del sistema educativo, anche mediante la formulazione di proposte e iniziative. Per specifici progetti, approvati preventivamente dal consei de la scola ladina, la scola ladina de Fascia può avvalersi di consulenti esterni attraverso i contratti temporanei di tipo privatistico previsti dalla legge.

4) Alle necessità operative dell'OLFED la Provincia provvede destinando una quota del fondo di cui all'articolo 112.

Capo II

Disposizioni particolari per le minoranze mochena e cimbra

Articolo 51

Disposizioni particolari per il sostegno della conoscenza delle lingue mochena e cimbra

1)
Nelle scuole situate nei comuni mocheni e cimbro, la Provincia assicura l'insegnamento della cultura e delle lingue mochena o cimbra e della lingua tedesca in relazione alla effettiva disponibilità di docenti qualificati.

2) Al fine di favorire nelle scuole situate nei comuni mocheni e cimbro e in quelle frequentate da studenti mocheni e cimbri lo sviluppo e il rafforzamento della conoscenza della cultura e delle lingue mochena e cimbra nonché di quella tedesca, la Provincia promuove iniziative innovative degli ordinamenti nell'ambito di quanto previsto dall'articolo 57, anche in relazione all'attivazione di percorsi bilingui.

3) Le istituzioni scolastiche e formative situate al di fuori delle località mochene e cimbre e frequentate da studenti mocheni e cimbri realizzano specifici progetti o interventi, nell'ambito della flessibilità riconosciuta alle stesse, per la tutela e la promozione della conoscenza della lingua, della storia e della cultura mochene e cimbre, anche prevedendo l'insegnamento bilingue italiano-tedesco o veicolare del tedesco.

4) Ai fini dei commi 2 e 3, il numero minimo degli studenti mocheni e cimbri previsto è individuato dalla Provincia sulla base di un'intesa definita nella conferenza delle minoranze linguistiche di cui all'articolo 6 della legge provinciale n. 4 del 1999.

5) Qualora nei comuni mocheni o cimbro non sia attivata una sede di scuola primaria, agli studenti della scuola primaria provenienti da detti comuni è assicurato l'insegnamento della cultura e delle lingue mochena o cimbra e della lingua tedesca presso l'istituzione scolastica del corrispondente bacino di utenza.

Articolo 52

Partecipazione agli organi collegiali della scuola

1)
Al fine di rafforzare le azioni a tutela della cultura e delle lingue minoritarie germanofone negli organi collegiali della scuola e di riconoscere la valenza della conoscenza delle peculiarità di tali minoranze nel contesto scolastico e formativo ne è assicurata la rappresentanza:

a) nel consiglio del sistema educativo provinciale che a tal fine è integrato, limitatamente alla trattazione di argomenti riguardanti le minoranze mochena e cimbra, da un rappresentante designato dalla componente mochena e cimbra della conferenza delle minoranze linguistiche prevista dall'articolo 6 della legge provinciale n. 4 del 1999 scelto tra i docenti, il personale amministrativo, tecnico, ausiliario e assistente educatore e i genitori delle sedi delle istituzioni scolastiche e formative situate nei comuni mocheni o cimbro;

b) nel consiglio dell'istituzione con almeno una sede situata nei comuni mocheni o cimbro ovvero costituente bacino di utenza degli studenti appartenenti a tali minoranze, secondo quanto disposto dallo statuto dell'istituzione scolastica stessa.

Articolo 95

Personale docente della formazione professionale e personale amministrativo, tecnico e ausiliario e assistente educatore

4)
Al personale amministrativo, tecnico, ausiliario e assistente educatore utilizzato in modo prevalente presso sedi di istituzioni scolastiche e formative situate nei comuni ladini, mocheni o cimbro si applica quanto previsto dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 592 del 1993.

Le personnel administratif, technique, d'auxiliaire et assistant éducateur utilisé principalement sur les lieux d'établissements et de formation situées dans les municipalités les, vous ou à appliquer les dispositions de l'article 3 du décret législatif no. 592 De 1993.

Articolo 97

Disposizioni particolari per i docenti della scola ladina de Fascia

1)
I posti vacanti e disponibili per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato di personale docente della scola ladina de Fascia sono riservati e assegnati con precedenza assoluta ai docenti in possesso dell'attestato di conoscenza della lingua e cultura ladina iscritti nelle graduatorie provinciali per titoli o d'istituto, secondo quanto previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo n. 592 del 1993.

2) Le disposizioni relative alla precedenza assoluta previste dall'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo n. 592 del 1993 si applicano per la compilazione di tutte le graduatorie del personale docente della scuola a carattere statale, comprese le graduatorie relative all'individuazione del personale soprannumerario.

3) Le assunzioni a tempo determinato del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e assistente educatore sono effettuate dal sorastant tenendo conto delle graduatorie interne d'istituto e nel rispetto della precedenza assoluta prevista dall'articolo 3 del decreto legislativo n. 592 del 1993.

4) Il personale docente che per l'assunzione, per i trasferimenti, per le utilizzazioni e per i passaggi di cattedra e di ruolo si avvale dell'articolo 2, commi 3 e 4 bis, del decreto legislativo n. 592 del 1993, utilizza il ladino quale lingua d'insegnamento secondo le modalità stabilite dal progetto d'istituto.

5) I docenti assunti con contratto a tempo indeterminato ai sensi del decreto legislativo n. 592 del 1993 sono tenuti alla permanenza per un quinquennio sui posti della scola ladina de Fascia, a partire dalla decorrenza giuridica della nomina, salvo il caso di soprannumerarietà. Detto obbligo comporta il divieto di richiedere l'assegnazione provvisoria e l'utilizzo in altra istituzione scolastica. Nel suddetto quinquennio è salvaguardata la mobilità professionale, secondo le norme previste dalla specifica contrattazione con obbligo di scelta della sede presso la scola ladina de Fascia e il vincolo quinquennale si rinnova con decorrenza dalla data del movimento.

Articolo 98

Disposizioni per le istituzioni con studenti residenti nei comuni mocheni e a Luserna

1)
Nelle scuole facenti parte di un'istituzione scolastica e formativa, situate in un comune mocheno o cimbro, individuato dall'articolo 01, comma 2, del decreto legislativo n. 592 del 1993, i posti vacanti e disponibili per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato del personale docente sono riservati e assegnati con precedenza assoluta ai docenti in possesso dell'attestato di conoscenza della lingua e cultura mochena o cimbra e tedesca che chiedono la mobilità territoriale e professionale o sono iscritti nelle graduatorie provinciali per titoli o d'istituto, secondo quanto previsto dall'articolo 2 del decreto legislativo n. 592 del 1993; l'attestato è rilasciato secondo modalità e procedure definite con regolamento nel rispetto dei principi stabiliti dagli articoli 01 e 2 del decreto legislativo n. 592 del 1993.

1 bis) I docenti assunti con contratto a tempo indeterminato ai sensi del comma 1, sono tenuti alla permanenza per un quinquennio, a partire dalla decorrenza giuridica della nomina e salvo il caso di soprannumerarietà, nella scuola individuata nell'atto di nomina; tale obbligo comporta il divieto di richiedere la mobilità territoriale e professionale, l'assegnazione provvisoria e l'utilizzo in altra istituzione scolastica e formativa. Alla permanenza per un quinquennio si può derogare per gravi ragioni familiari, secondo criteri determinati dalla Giunta provinciale.

2) Per l'attuazione di progetti e interventi mirati alla tutela e alla promozione della lingua e della cultura mochena e cimbra, nelle istituzioni scolastiche e formative individuate dall'articolo 51, in carenza di personale disponibile in possesso dell'attestato previsto dal comma 1, la Provincia può assegnare alle predette istituzioni docenti anche prescindendo dalle graduatorie provinciali per titoli in possesso d'idonea formazione che consenta di valorizzare, tra l'altro, la competenza bilingue italiano-tedesca.

3) A tal fine la Provincia determina i requisiti per la copertura dei posti, con particolare riguardo alla conoscenza della cultura mochena e di quella cimbra e della lingua tedesca, e definisce i criteri per l'accertamento di tali requisiti; promuove inoltre un progetto di formazione selettivo al termine del quale è predisposta un'apposita graduatoria.

(1) IPRASE: Istituto provinciale per la ricerca, l'aggiornamento e la sperimentazione educativi

Loi provinciale sur l'école

Loi provinciale du 7 août 2006, n° 5

Système d'éducation et de formation du Trentin

(Bulletin officiel du 16 août 2006, no 33, suppl. no 2)

Article 3

Protection des minorités linguistiques locales

1)
La Province protège et favorise le système d'éducation provincial la langue et la culture des populations ladines, mochènes et cimbres situées dans des localités reconnues par le décret législatif du 16 décembre 1993, no 592 (dispositions particulières pour l'application du Statut de la région du Trentin - Haut Adige dispositions concernant la protection des populations Laden Cimbres mochène et la province de Trente) et la loi provinciale du 30 août 1999, no 4 (Règles d'application de la loi spéciale du Trentin-Haut-Adige concernant les dispositions de protection des populations de langue minoritaire dans la province de Trento), conformément aux dispositions du titre III.

2) À cette fin, l'enseignement de la culture et l'instruction, y compris ce qui est transmis en ladin, en mochène et en cimbre, sont garantis tel qu'il est prévu dans les mesures particulières d'organisation en vertu de la présente loi; en ce qui concerne les langues mochène et cimbre, l'allemand peut aussi être utilisé.

Article 18

Projet d'établissement et charte des services

6)
  Dans les établissements d'enseignement et de formation fréquentés par un nombre important d'étudiants issus des communes mochènes et cimbres identifiées à l'article 01 du décret législatif no 592 de 1993, il est prévu l'élaboration de projets ou d'interventions spécifiques pour la protection et la promotion de la connaissance de la langue et de la culture mochène et cimbre. Le nombre des élèves est déterminé selon les critères fixés par la Province, sur la base d'un accord adopté par la Conférence sur les minorités linguistiques, conformément à l'article 6 de la loi provinciale no 4 de 1999.

7) Les établissements d'enseignement et de formation approuvent la Charte des service comme instrument définissant les droits dans l'organisation et la prestation des services de chaque établissement et informent l'usager sur les principes de base, les contenus spécifiques et sur l'organisation de l'offre de formation pour chaque établissement, conformément aux dispositions de l'article 5.

Article 22

Conseil scolaire

4)
Dans les établissements d'enseignement et de formation ayant au moins un bureau situé dans les communes mochènes ou cimbres, le statut prévoit que la présence au conseil scolaire la représentation de la minorité linguistique concernée.

Article 35

Plan provincial pour le système d'éducation

1) En conformité avec le programme de développement provincial, la Junte provinciale d'adopter le plan provincial pour le système d'éducation, dont la durée doit coïncider avec celle de la législature; l'efficacité du régime est prolongée jusqu'à l'approbation du plan suivant. Ce plan peut être mis à jour; il doit préciser notamment:

a) la direction générale des politiques en éducation, en référence aux besoins du contexte économique, social et culturel des minorités linguistiques;

b) les objectifs généraux du système d'éducation provincial;

c) les critères et les standards dimensionnels des établissements d'enseignement et de formation.

Article 39

Conseil du système d'éducation provincial

3)
Le conseil du système d'éducation provincial pour traiter des questions relevant de sa compétence concernant les minorités mochène et cimbre est complétée par un représentant désigné par la partie mochène et cimbre de la Conférence sur les minorités linguistiques en vertu de l'article 6 de la loi provinciale no 4 de 1999; celui-ci est choisi parmi les enseignants, le personnel administratif, technique et les éducateurs auxiliaire et adjoints, ainsi que les parents des établissements d'enseignement et de formation locaux situés dans les communes mochènes et cimbres.

Titre III

Dispositions spéciales pour les minorités linguistiques locales

Chapitre I

Dispositions spéciales pour la minorité ladine

Article 45

Organisation de l'École ladine de Fascia

1)
Dans le domaine du système d'éducation provincial, le présent chapitre réglemente l'organisation des écoles situées dans les localités des ladines de la province de Trento, conformément à l'article 5 du décret législatif no 592 de 1993, relativement aux fins de protection et de promotion de la minorité linguistique ladine tel qu'il est prévu à l'article 3 de la présente loi.

2) Les programmes provinciaux comprennent l'usage et l'enseignement du ladin, en tenant compte du processus de normalisation en cours dans le premier cycle et le second cycle d'enseignement, ainsi que dans la formation des établissements ladins d'enseignement et de formation (Scola ladina de Fascia), conformément à l'article 2 du décret législatif no 592 de 1993.

Article 46

Conseil général de l'éducation et de la formation de Fassa (Conseil général pour l'éducation et la formation)

1)
Pour promouvoir la protection de la langue et de la culture ladines, et harmoniser les initiatives de la politique linguistique avec l'organisation de l'école ladine, la Communauté générale de Fascia désigne le conseil général de l'éducation et de la formation de Fassa (consei general per l'educazion e la formazion), avec l'obligation d'identifier les besoins spécifiques en éducation et en formation de la communauté ladine de Fassa, et de concurrencer avec la province dans la définition des instruments d'orientation, de planification et de coordination destinés à l'établissement ladin d'enseignement et de formation (Scola ladina de Fascia).

2) La composition, les critères et les modalités de fonctionnement et nomination des membres du Conseil général pour l'éducation et la formation, au nombre maximum de quinze membres, sont définis par un règlement approuvé par l'assemblée de la Communauté générale de Fascia, de façon à assurer une représentation équilibrée des établissements d'enseignement et de formation, entre les membres de la communauté scolaire et d'autres intervenants présents sur le territoire. En font partie le le président de la Communauté générale de Fascia, le directeur de l'école ladine ainsi que le directeur de l'Institut culturel ladin et le président de l'Union des Ladins de Fascia ou leur délégué.

3) Le conseil général pour l'éducation et la formation exercent, sur la base des orientations définies par la Junte provinciale et en conformité avec le plan provincial pour le système d'éducation, les fonctions suivantes:

a) approuve le plan pour l'organisation du service éducatif ladin de Fassa; le plan identifie les objectifs éducatifs et les besoins économiques et sociaux du territoire, les mesures de rationalisation de l'offre éducative dans la vallée de Fassa, en ce qui concerne les intérêts spécifiques de protection de la langue et de la culture ladines, et aussi la contribution du organique du personnel enseignant et non enseignant de l'école ladine de Fascia, selon les critères établis pour la détermination des matières organiques et dans les limites du budget établi par la Province;

b) énonce en outre :

1. des avis et des propositions à la Province et aux établissements ladins d'enseignement et de formation en ce qui a trait aux mesures et aux initiatives de sa compétence concernant le calendrier des activités scolaires et pédagogiques, en référence à l'enseignement de la langue et de la culture ladines;

2. des avis sur les plans d'études provinciaux concernant l'École ladine de Fascia et ceux de l'enseignement du ladin dans les établissements d'enseignement et de formation de la province;

3. avis sur le projet scolaire de l'École ladine de Fascia.

4) Le conseil général pour l'éducation et la formation et l'école ladine de Fascia conviennent ensemble pour développer des formes d'intégration entre les établissements et le territoire visé à la section II du chapitre II dans le titre II.

5) Le conseil général pour l'éducation et la formation, pour l'exercice de ses fonctions, peut solliciter l'appui technique et scientifique du comité d'évaluation de l'école (l comitat de valutazion).

6) Le conseil général pour l'éducation et la formation approuve le plan pour l'organisation du service pédagogique ladin de Fassa et la contribution prévue à l'alinéa a) du paragraphe 3 et l'envoie à la Province qui, dans les quarante-cinq jours, peut le renvoyer pour des motifs de légalité pour une adaptation ultérieure; les dispositions faisant l'objet d'une adaptation pour des motifs de légalité ne s'appliquent pas jusqu'au changement du plan. Dans la même période, la Province peut également exprimer des observations en ce qui concerne la conformité du plan aux actes provinciaux de planification et d'orientation; après cette période, le conseil approuve définitivement le plan. Les modifications apportées au plan sont adoptées selon la procédure prévue par le présent paragraphe.

Article 47

Établissements ladins d'enseignement et de formation (scola ladina de Fascia)

1)
L'établissement ladin d'enseignement et de formation (scola ladina de Fascia) comprend les écoles maternelles provinciales et les écoles du premier et du second cycle d'enseignement et les écoles de formation situées dans les communes de Val di Fassa mentionnées à l'article 5 du décret législatif no 592 de 1993.

2) Les organismes de l'École ladine de Fascia sont :

a) le conseil de l'École ladine (consei de la scola ladina);

b) le directeur général de l'école (sorastant) ;

c) le corps professoral (la radunanza di dozenc), qui exerce les fonctions du corps professoral visé à l'article 24 ;

d) le comité d'évaluation de l'établissement (l comitat de valutazion), qui exerce les fonctions du noyau interne de l'évaluation visée à l'article 27.

Article 48

Conseil de l'École ladine (consei de la scola ladina)

1)
Le conseil scolaire ladin (consei de la scola ladina) exerce les fonctions du conseil de l'établissement d'enseignement et de formation visé à l'article 22. Pour la durée du mandat et la composition s'appliquant aux dispositions dudit article 22, le président est choisi dans chaque cas parmi les représentants le groupe des parents ou parmi les représentants du territoire.

2) Le conseil scolaire ladin (consei de la scola ladina) approuve les statuts prévus à l'article 17, après avoir entendu le conseil général d'enseignement et de formation de Fassa (consei general per l'educazion e la formazion).

Article 49

Directeur général de l'établissement  (sorastant de la scola ladina)

1) Le directeur général responsable de l'établissement ladin d'enseignement et de formation (sorastant de la scola ladina) est désigné par la Province, en accord avec la Communauté générale de Fascia, parmi le personnel inscrit dans la liste des gestionnaire des établissements d'enseignement et de formation, et en possession de l'attestation de connaissance de la langue et de la culture ladines prévue au paragraphe 3 de l'article 2 du décret législatif no 592 de 1993. Comme alternative à la nomination, la Junte provinciale, après avoir consulté la Communauté générale de Fascia, peut:

a) attribuer une affectation pour une durée de cinq ans, renouvelable sous réserve de réussir un concours sur les qualifications et des examens-entrevues; ce concours est offert aux enseignants de la province de Trento, s'ils répondent aux exigences concernant la participation aux concours destinés aux gestionnaires d'établissement d'enseignement et de formation, ainsi que de l'attestation du certificat de connaissance du ladin, conformément au paragraphe 3 de l'article 2 du décret législatif no 592 de 1993;

b) accepter un contrat de travail d'une durée de plus de cinq ans, renouvelable, avec des candidats qui répondent aux conditions d'admissibilité pour l'accès à des postes dans la province, aux diplômes universitaires fixés pour le poste à obtenir ainsi que l'expérience pour au moins sept ans dans l'enseignement ou dans la direction au sein d'établissements scolaires, culturels et une formation de premier ou de second cycle ou d'une université. formatifs

2) Au directeur général de l'école ladine, en plus des fonctions confiées aux gestionnaires des établissements, il revient les tâches suivantes:

a) assurer, conformément aux dispositions des lois provinciales du 21 mars 1977, no 13, et du 3 avril 1997, no 7 (Révision de l'organisation du personnel de la province autonome de Trento), la gestion administrative et pédagogique de l'école maternelle provinciale dans la vallée de Fassa et de son personnel ainsi que la supervision des écoles maternelles présentes sur le même territoire, en accomplissant à cet effet les tâches confiées à des fonctions correspondant au gestionnaire et au coordinateur pédagogique de la structure provinciale compétente en matière d'école maternelle; provinciale à la maternelle; pour l'activité de la coordination pédagogique, le directeur peut bénéficier de la collaboration d'un enseignant de l'école ladine en possession des qualifications exigées par la réglementation provinciale pour combler le poste de coordinateur pédagogique, ou conclure un contrat de travail pour un temps limité d'une durée maximale de cinq ans, renouvelable, avec des candidats en possession des mêmes qualifications;

b) recruter, embaucher et gérer le personnel enseignant et non enseignant de l'école ladine, à l'exception du personnel administratif, technique, auxiliaire et éducatif adjoint de l'école maternelle et de l'école primaire sous juridiction municipale, pour un temps plein sur la base de la classification provinciale, pour un temps limité sur la base de la classification de l'établissement;

c) coopérer avec la Province et la Communauté générale de Fascia pour les activités de planification et de programmation scolaire l'école dans la vallée de Fassa;

d) gérer les interventions pour le droit à l'éducation et l'orientation scolaire;

e) s'occuper de la gestion du bureau ladin de formation et de recherche didactique (ofize ladin formazion e enrescida didattica - OLFED);

f) activer les fonctions d'inspection de l'École ladine de Fascia exercées par les organismes provinciaux concernés.

3) Dans l'exercice de ses fonctions, le directeur général recourt au comité de surveillance (comitat de sorastanza) en tant qu'organisme consultatif composé de personnes responsables dans les différents secteurs et éléments de l'École ladine de Fascia. Les modalités de composition et le fonctionnement du comité de surveillance sont déterminées par le statut de l'École ladine de Fascia.

Article 50

Bureau ladin de formation et de recherche didactique (ofize ladin formazion e enrescida didattica - OLFED)

1)
L'élaboration et la production du matériel pédagogique, la conception et la mise en œuvre de la formation et du recyclage du personnel ainsi que l'établissement des critères et des modalités pour évaluer l'efficacité de des moyens et des activités pédagogiques relatifs à l'enseignement, y compris ceux et celles transmis dans la langue et la culture ladines, sont effectués par l'École ladine de Fascia en tirant partie du bureau ladin de formation et de recherche didactique (ofize ladin formazion e enrescida didattica - OLFED).

2) À OLFED il est attribué au personnel enseignant de l'École ladine de Fascia une exemption de l'enseignement, selon le nombre fixé par le directeur de l'école ladine, en accord avec le conseil général pour l'éducation et la formation et la province.

3) Pour les fins prévues au présent article, l'École ladine de Fascia, prévu fourni par l'orchestre de l'école de Laden, au moyen de l'OLFED, peut promouvoir les conventions ou d'autres formes de collaboration avec d'autres organismes ou institutions. Dans le cadre des activités prévues dans le présent article, l'OLFED collabore avec l'IPRASE (1) et le comité provincial d'évaluation du système d'éducation, y compris par le moyen de la formulation de propositions et d'initiatives. Pour des projets spécifiques, approuvés à l'avance par le conseil scolaire ladin, l'École ladine de Fascia peut recourir à des consultants externes au moyen de contrats temporaires au privé et prévus par la loi.

4) Pour les besoins d'opération de l'OLFED, la Province doit allouer une partie des fonds visés à l'article 112.

Chapitre II

Dispositions particulières pour les minorités mochène et cimbre

Article 51

Dispositions particulières pour le soutien de la connaissance des langues mochène et cimbre

1)
Dans les écoles situées dans les communes mochènes et cimbres, la Province assure l'enseignement de la culture et des langues mochène ou cimbre et de l'allemand en rapport avec la disponibilité effective des enseignants qualifiés.

2) Afin de favoriser, dans les écoles situées dans les communes mochènes et cimbres, et celles fréquentées par les élèves mochènes et cimbres, le développement et le renforcement de la culture et les langues mochène et cimbre, ainsi que l'allemand, la province promeut les initiatives innovatrices dans les champs d'application en vertu des dispositions de l'article 57, également en ce qui concerne l'activation des parcours bilingues.

3) Les établissements d'enseignement et de formation situés à l'extérieur des localités mochènes et cimbres et fréquentés par les élèves mochènes et cimbres doivent mettre en œuvre des projets ou des interventions spécifiques, selon les possibilités de flexibilité qui leur sont accordées, pour la protection et la promotion de la connaissance de la langue, de l'histoire et de la culture mochène et cimbre, notamment en prévoyant un enseignement bilingue italien-allemand ou véhiculaire de l'allemand.

4) En vertu des paragraphes 2 et 3, le nombre minimum prévu des élèves mochènes et cimbres est fixé par la Province sur la base d'un accord adopté par la Conférence des minorités linguistiques, conformément à l'article 6 de la loi provinciale no 4 de 1999.

5) Si aucune école primaire n'existe dans des communes mochènes ou cimbres, les élèves du primaire venant de ces communes sont assurés de recevoir leur instruction dans la culture et les langues mochène et cimbre et en allemand auprès d'un établissement d'enseignement correspondant à la vallée des citoyens.

Article 52

Participation aux instances communes de l'école

1) Afin de renforcer les actions visant à protéger la culture et les langues minoritaires germanophones au sein des organismes scolaires et à reconnaître l'importance de la connaissance des particularités de ces minorités en contexte éducatif et formatif, il leur est assuré la représentation:

a) au conseil du système d'éducation provincial qui est prévu à cet effet et limité à traiter des questions relatives aux minorités mochène et cimbres, dont un représentant désigné par un membre mochène et cimbre de la Conférence des minorités linguistiques en vertu de l'article 6 de la loi provinciale no 4 de 1999, choisi parmi les enseignants, le personnel administratif, technique, les éducateurs auxiliaires et adjoints, et les parents venant des établissements d'enseignement et de formation situés dans les communes mochènes et cimbres.

b) au conseil de l'établissement avec au moins un bureau situé dans les communes mochènes ou cimbres constituant un bassin d'élèves appartenant à ces minorités, conformément aux statuts de l'école elle-même.

Article 95

Personnel enseignant de la formation professionnelle et personnel administratif, technique et auxiliaire et les éducateurs adjoints

4) Les dispositions de l'article 3 du décret législatif no 592 de 1993 s'appliquent au personnel administratif, technique, auxiliaire et aux éducateurs adjoints employés principalement dans les établissements d'enseignement et de formation situés dans les communes ladines, mochènes et cimbres.

Article 97

Dispositions particulières pour les enseignants de l'École ladine de Fascia

1)
Les postes vacants et ceux disponibles pour le recrutement d'enseignants permanents et temporaires de l'École ladine de Fascia sont réservés et attribués en priorité aux enseignants en possession de l'attestation de connaissance de la langue et de la culture ladines inscrite dans la classification provinciale par titre ou établissement, conformément à l'article 2 du
décret législatif no 592 de 1993.

2) Les dispositions relatives à la priorité absolue prévues au paragraphe 3 de l'article 2 du décret législatif no 592 de 1993 s'applique pour la compilation de toutes les listes du personnel enseignant dans les écoles à caractère national, y compris la classification portant sur la détection du personnel surnuméraire.

3) Le recrutement des postes à temps plein du personnel administratif, technique et auxiliaire et des éducateurs adjoints est effectué par le directeur en tenant compte de la classification interne de l'école et du respect de la priorité absolue prévue à l'article 3 du décret législatif no 592 de 1993.

4) Le personnel enseignant relativement au recrutement, aux transferts, aux emplois et aux étapes ainsi que la direction doivent tenir compte des dispositions des paragraphes 3 et 4 bis de l'article 2 du décret législatif no 592 de 1993, qui prescrivent le ladin comme langue d'enseignement selon les modalités prévues par le plan d'école.

5) Les enseignants employés sur une base permanente, conformément au décret législatif no 592 de 1993, doivent demeurer en poste de façon permanente durant cinq ans à l'École ladine de Fascia, à partir de la date légale de leur nomination, à l'exception des surnuméraires. Cette obligation implique l'interdiction de l'attribution d'un poste provisoire et l'emploi dans d'autres établissements scolaires. Au cours de cette période de cinq ans, la mobilité professionnelle est maintenue en vertu des règles spécifiques obligeant de négocier avec le choix de l'emplacement pour l'École ladine de Fascia et l'obligation de renouvellement tous les cinq ans à compter de la date du déplacement.

Article 98

Dispositions pour les établissements avec des élèves résidant dans les communes mochènes et à Luserna

1) Dans les écoles qui font partie de l'établissement d'enseignement et de formation situées dans une commune mochènes ou cimbre, reconnues au paragraphe 2 de l'article 01 du décret législatif no 592 de 1993, les postes vacants et ceux disponibles pour le recrutement d'enseignants permanents et temporaires sont réservés et attribués en priorité aux enseignants en possession de l'attestation de connaissance de la langue et de la culture mochène ou cimbre et de l'allemand, qui demandent la mobilité territoriale et professionnelle ou qui sont inscrits sur les listes de classification provinciale ou celles de l'école, conformément à l'article 2 du décret législatif no 592 de 1993; le certificat est délivré conformément aux règles et procédures prévues par le règlement en conformité avec les principes énoncés aux articles 2 et 01 du décret législatif no 592 de 1993.

1 bis) Les enseignants employés sur une base permanente, conformément au paragraphe 1, sont tenus de rester pendant cinq ans, à partir de la date de leur nomination et sous réserve du cas des surnuméraires, à l'emploi de l'école identifiée dans le document de nomination; cette obligation implique l'interdiction d'exiger la mobilité géographique et professionnelle, l'affectation provisoire et l'emploi dans d'autres établissements d'enseignement et de formation. La permanence durant cinq ans peut être levée pour des raisons familiales graves, selon les critères établis par la Junte provinciale.

2) Pour la mise en œuvre des projets et des interventions visant la protection et la promotion de la langue et de la culture mochène et cimbre dans les établissements d'enseignement et de formation mentionnés à l'article 51, le manque de personnel disponible en possession de l'attestation prévue au paragraphe 1, la Province peut assigner des enseignants à ces établissements, indépendamment de la classification provinciale pour les titres en possession d'une formation appropriée qui puisse permettre de développer, entre autres, la compétence du bilinguisme italien-allemand.

3) À cette fin, la Province détermine les conditions d'attribution des postes, particulièrement en de qui concerne la connaissance des cultures mochène ou cimbre et de la langue allemande, et définit les critères pour l'évaluation de ces qualifications ; la province favorise également tout projet de formation sélective à la fin de l'élaboration de la classification.

(1) IPRASE: Institut provincial pour la recherche, la formation et l'expérimentation en éducation.

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