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LOI PROVINCIALE du 13
février 1997, no 4 |
LEGGE PROVINCIALE 13 febbraio 1997, n. 4 (b.u. 25 febbraio 1997, n. 10) Articolo 1 Introduzione dell'insegnamento della
lingua e cultura ladina nella scuola dell'obbligo 2. L'insegnamento obbligatorio della lingua e cultura ladina viene impartito dalla prima classe della scuola elementare e dalla prima classe della scuola media in modo graduale a partire dall'anno scolastico 1997/98 e comunque in relazione alle risorse disponibili e alla formazione degli insegnanti. 3. Il comitato provinciale di valutazione del sistema scolastico di cui all'articolo 7 della legge provinciale 9 novembre 1990, n. 29, come modificato dall'articolo 6 della legge provinciale 16 ottobre 1992, n. 19, provvede alla valutazione degli effetti derivanti dall'applicazione della presente legge nel suo complesso, sul piano amministrativo, organizzativo, didattico, nonché sugli apprendimenti conseguenti all'applicazione dei programmi di lingua e cultura ladina. A tal fine il comitato provvede alla redazione ogni tre anni di una apposita relazione e la invia alla Giunta provinciale per una verifica dell'impatto dell'applicazione della legge e per l'adozione di eventuali provvedimenti migliorativi di competenza (1). Allegato A (articolo 1) (2) Parte I
Programmi di lingua e cultura ladina per la scuola
dell'obbligo La lingua e cultura ladina viene inserita nel programma didattico della scuola elementare e della scuola media della Val di Fassa. La ragione di tale inserimento va trovata anzitutto nell'articolo 3 della Costituzione, nell'articolo 102 dello statuto speciale per il Trentino - Alto Adige e infine nell'articolo 2 del decreto legislativo 16 dicembre 1993, n. 592 (3). La lingua ladina viene aggiunta alle altre lingue già insegnate nella scuola dell'obbligo in tutta la provincia di Trento per non discriminare gli alunni della Val di Fassa sia in termini di mobilità (i trasferimenti da e verso altre scuole sarebbero stati difficili) sia verso la pluralità culturale del mondo moderno e dell'Unione europea, anche con particolare riferimento alla vicina area centro europea, che ha comportato la scelta dell'insegnamento generalizzato del tedesco nella scuola dell'obbligo (cfr. premessa ai programmi di lingua straniera per la scuola dell'obbligo). Poiché il bilinguismo è una realtà diffusa sia nella valle sia nelle scuole materne, l'introduzione della lingua ladina non produce un eccessivo carico psicolinguistico: al bambino non viene chiesto di iniziare "ex novo" l'acquisizione della lingua ladina, ma più semplicemente di sistematizzare e completare la padronanza di tale lingua che, almeno in maniera ricettiva, è in parte presente nella sua mente. Se si considera inoltre che il ladino viene già insegnato, almeno in maniera sperimentale, nelle scuole materne della valle, non si verifica un eccesso di novità per il bambino all'ingresso in prima elementare, in quanto tra materne ed elementari si realizza un processo di continuità. In conclusione, un modello di educazione linguistica che include la lingua materna (in prevalenza ladina e residualmente italiana), la lingua seconda (italiana o ladina) e la lingua straniera (tedesco) è giustificato sul piano culturale e non presenta particolari problemi sul piano psicolinguistico; al contrario, come dimostrato dall'esperienza condotta in numerosi paesi, un sistema complesso come quello proposto per la Val di Fassa permette di conseguire una maturazione sia linguistica (che si trasferisce anche sulla qualità dell'apprendimento della lingua nazionale, l'italiano) sia cognitiva, che per il meccanismo psicodidattico noto come "transfer" si riflette su tutto lo spettro delle discipline insegnate, linguistiche e non. Il ladino e l'educazione linguistica L'insegnamento della lingua ladina si inserisce nel quadro dell'alfabetizzazione culturale e più specificamente dell'educazione linguistica, così come essa è delineata nei programmi ministeriali del 1979 per la scuola media, del 1985 per la scuola elementare e nei programmi provinciali del 1995. L'educazione linguistica riguarda, sia pure in diversa misura, tutte le discipline e le attività, e, in particolare, tende sia a far acquisire all'alunno, come suo diritto fondamentale, l'uso del linguaggio in tutta la varietà delle sue funzioni e delle sue forme, sia a garantire lo sviluppo delle capacità critiche nei confronti della realtà. L'uomo infatti si avvale principalmente della lingua per organizzare la propria comprensione della realtà e per comunicarla, esprimerla, interpretarla. Con la lingua l'uomo arricchisce il suo dato interiore e ordina, chiarisce ed adegua lo strumento della comunicazione verbale. Di questa devono essere analizzate forme, strutture, genesi ed evoluzione storica e deve anche essere colto il significato evocatore di civiltà e di esperienze umane, culturali e sociali. L'educazione linguistica viene perseguita in maniera specifica nelle ore dedicate all'insegnamento dell'italiano, del ladino e delle lingue straniere. Nell'ambito dell'educazione linguistica, l'insegnamento dell'italiano e del ladino mirano a far conseguire specificamente il possesso dinamico della lingua. Accanto all'italiano e al ladino, ciascuna delle quali può essere lingua prima e seconda nella formazione dei singoli allievi, si insegnano due lingue straniere. Esse hanno il compito di contribuire, in armonia con le altre discipline, alla conquista delle capacità espressive e comunicative degli alunni, anche mediante l'allargamento degli orizzonti culturali, sociali e umani, reso possibile dal contatto che la conoscenza delle lingue straniere consente con realtà storiche e socio-culturali diverse da quella italiana e ladina. Parte II
Programmi di lingua e cultura ladina per la scuola elementare La lingua ladina è sia oggetto di insegnamento sia strumento nell'insegnamento di altre aree disciplinari. a) Primo ciclo. Nel primo ciclo il ladino è insegnato per un'ora settimanale e viene usato per almeno una seconda ora settimanale per attività nell'area dei linguaggi (musicale, artistico o motorio, secondo moduli la cui organizzazione, durata ecc. è definita in sede di programmazione didattica). L'insegnamento può essere condotto in stretta collaborazione con il docente che ha la responsabilità per la stessa area, oppure dall'insegnante di modulo, purché bilingue e specializzato nei problemi di didattica del ladino. L' orario può essere definito in maniera flessibile nell'ambito della programmazione didattica, accorpando le attività in maniera differenziata in diversi periodi. In questo ciclo si mirerà essenzialmente a uniformare la competenza comunicativa degli alunni anche con l'introduzione graduale della scrittura in modo da accentuare quello che di comune c'è tra i sistemi grafici italiano e ladino. b) Secondo ciclo. Prosegue l'insegnamento del ladino per un'ora settimanale, con un passaggio dall'uso prevalentemente orale a quello scritto e ad una prima riflessione contrastiva tra le varie lingue. Inoltre, per almeno due ore settimanali (sulla base di una flessibile programmazione del collegio docenti), il ladino viene usato per affrontare temi di carattere sia antropologico sia scientifico, oltre che dell'area dei linguaggi, in modo da approfondire in una prospettiva centrata sul mondo ladino quanto viene proposto in italiano dal resto del modulo docente. Finalità L'apprendimento della lingua ladina si prefigge le seguenti finalità: a) consolidare nei bambini di madrelingua ladina, e iniziare, in quelli di lingua italiana, un processo di duplice categorizzazione della realtà, con la conseguente attività di comparazione continua ed esplicita tra i due mondi; il risultato sarà un arricchimento dello sviluppo cognitivo in generale e di quello metalinguistico in particolare; b) permettere a ogni soggetto di comunicare con tutti gli abitanti della valle in modo tale che la lingua madre, sia questa il ladino o l'italiano, diventi solo una delle tante caratteristiche della personalità, non un ostacolo alla comunicazione, all'interazione, allo scambio; c) avviare alla comprensione della cultura ladina e, attraverso questa, anche di altre culture e di altri popoli. Ciò avviene attraverso due processi antitetici ma paralleli: da un lato, riconoscendo le diversità e le differenze tra mondo italiano e mondo ladino, assumendo un atteggiamento di tolleranza e di rispetto per il diverso; dall'altro iniziando la scoperta delle matrici culturali e storiche comuni all'interno dell'Unione europea. Obiettivi Le finalità formative del punto precedente sono ineludibili; la loro realizzazione in obiettivi tuttavia, per quanto espressa in termini prescrittivi nella presente sezione, va comunque adattata alle effettive situazioni locali, all'interno della programmazione degli organi collegiali e nel rispetto della libertà di insegnamento di ogni docente. Gli obiettivi non vengono qui elencati in termini di contenuti, ma di "saper fare" da raggiungere secondo itinerari da definire secondo le programmazioni di singoli insegnanti e del consiglio di classe. a) "saper fare" con il ladino: ciò significa che il ladino dovrebbe essere insegnato con una precisa finalizzazione comunicativa che consenta all'allievo di "fare", di agire nella società e di soddisfare i propri bisogni attraverso lo strumento linguistico. Alla fine della scuola elementare, il bambino dovrebbe essere in grado di assolvere, attraverso brevi esecuzioni linguistiche, alle principali funzioni del linguaggio:
b) "saper fare" lingua: visto che sia l'italiano sia il ladino sono lingua materna di parte del gruppo classe le abilità scritte verranno sviluppate parallelamente in italiano e ladino, ma, nei primi mesi, si punterà soprattutto sugli elementi comuni tra i due sistemi grafici. Nella comprensione, l'aspetto globale avrà la precedenza sulla comprensione di dettagli; nel dialogo e nel monologo l'efficacia comunicativa sarà ritenuta più rilevante che la correttezza formale, la quale verrà suggerita ma non sarà oggetto di lavoro lungo e totalizzante; c) competenza linguistica e comunicativa: la conoscenza delle principali regole che costituiscono la competenza linguistica (fonologia, morfo-sintassi, lessico, testualità) sarà una conoscenza operativa, cioè basata sulla capacità di uso, piuttosto che una conoscenza riflessa, basata sulla riflessione grammaticalistica. Il desiderio di completezza, di esaustività, non dovrà trovare soddisfazione nella scuola elementare, dove il bambino sarà portato a riflettere sulla lingua che effettivamente ha usato, anche se ciò significa lasciare scoperti alcuni aspetti: la scuola elementare infatti non è che il primo momento di uno studio linguistico che si estende per più anni. L'impianto teorico di descrizione linguistica e la relativa terminologia saranno coerenti tra italiano, tedesco e ladino, contribuendo in tal modo anche alla standardizzazione di quest'ultima lingua che è in corso in questi anni. Gli aspetti sociolinguistici saranno limitati ad una presa di coscienza del variare della lingua, sia attraverso la presentazione di diverse varietà del ladino nella valle e l'individuazione avrà differenze fondamentali, sia attraverso la riflessione sulla diversità dei registri; d) comprendere la cultura ladina, intesa sia come modo di vivere e come reticolo di valori e atteggiamenti, sia come retaggio culturale che si esprime in fatti sociali (feste, proprietà comune del bosco, ecc.), sia in fatti e testimonianze artistiche (dalla musica all'arte, dalla scultura alla danza), sia nella tradizione narrativa, poetica, ecc. Un cenno particolare verrà posto sull'evoluzione autonoma della cultura ladina rispetto a quelle vicine, accentuando sia le matrici comuni con la cultura italiana, derivata anche questa dal latino, sia con quella tedesca, che è da secoli a contatto con le valli ladine. Quanto alla pluralità del mondo ladino, il concetto di varietà culturale, così come quello di varietà linguistica visto sopra, assume particolare rilevanza, soprattutto in quanto il bambino della Val di Fassa deve comprendere che la sua è solo una delle realizzazioni della ladinità, e che le altre non sono né migliori o peggiori, ma solamente diverse; la provincia autonoma di Trento si colloca infatti in una prospettiva in cui la diversità culturale, purché non divenga ostacolo allo scambio, è una ricchezza e non una difficoltà. Indicazioni didattiche Per aiutare il bambino a raggiungere senza difficoltà il traguardo sopra annunciato, la scelta del metodo riveste una grande importanza. Sarà bene, perciò, che l'insegnante (che sarà uno specialista che insegna solo la lingua fino a quando non saranno adeguatamente formati insegnanti specializzati) programmi l'attività didattica tenendo conto di alcuni suggerimenti desunti dalle più valide esperienze in atto. Sequenza ottimale di acquisizione L'approccio alla lingua seconda rispetta sostanzialmente la sequenza comprensione assimilazione-produzione, ovviamente nei limiti in cui tale processo può realizzarsi nella scuola elementare. Si è osservato,
soprattutto nei bambini più piccoli e all'inizio dello studio di
una lingua seconda, un periodo di latenza linguistica: il
bambino comprende ma non tenta la produzione autonoma. Tale
periodo può durare anche mesi e non va violato con forti
pressioni alla produzione, soprattutto nel primo ciclo; esso va
piuttosto superato attraverso l'uso della ripetizione e della
drammatizzazione corali, attraverso un'azione di aumento
dell'auto-stima, attraverso giochi talmente motivanti da far sì
che il desiderio di giocare sia superiore al timore di usare la
lingua seconda. È necessario che inizialmente l'attività didattica si svolga in forma orale, sviluppando nell'alunno la capacità di comprendere i messaggi e di rispondere ad essi in maniera adeguata. Successivamente
ci si potrà avvalere, con opportuna gradualità, anche di
materiali che propongano all'alunno esempi molto semplici di
ladino scritto, attivando in lui la consapevolezza delle
diversità esistenti tra il codice orale e quello scritto. Sin dall'inizio si utilizzeranno cartelloni, disegni, maschere, burattini e marionette, si organizzeranno giochi individuali e di gruppo per stimolare l'apprendimento naturale delle strutture fonologiche, lessicali e morfosintattiche del ladino e per stimolare ad un uso creativo della lingua. Il gioco non dovrà essere inteso solo come ricorso ai giochi, ma come un atteggiamento di fondo, continuo: parlare in ladino tra due bambini di lingua madre italiana non ha senso se non si imposta tutto come un grande gioco tra le cui regole ce n'è una fissa: la lingua del gioco è il ladino. L'aderenza a una piena ludicità dovrà vedersi anche nel modo in cui si corregge l'inevitabile errore e nel modo in cui si affronta la grammatica ladina. Dall'uso alla riflessione sul ladino Attraverso attività motivanti, il bambino è aiutato ad acquisire e ad usare il lessico con una certa libertà di variazione all'interno di facili strutture fisse. In un secondo tempo, l'alunno sarà avviato a eseguire alcune semplici riflessioni linguistiche in situazioni di contrasto o analogia fra l'italiano e il ladino.
Particolarmente importante, sotto questo
profilo, sarà l'acquisizione di un considerevole patrimonio
lessicale, scoperto e riutilizzato in situazioni significative
attraverso l'ascolto, la conversazione, l'associazione
audiovisiva (immagine - parola - frase), l'apprendimento di modi
di dire, di filastrocche e di canzoni. Il ricorso ad alcuni
sussidi ormai ampiamente diffusi, come il registratore audio e
le videocassette, agevolerà il compito dell'insegnante in questo
settore. L'organizzazione scolastica è parte essenziale dell'insegnamento del ladino. Essa ha tre aspetti: a) organizzazione logistica: i bambini hanno bisogno di associare l'uso di una lingua diversa dalla solita a persone (l'insegnante) attività (certi giochi) e luoghi diversi dai soliti. Poiché in molte scuole è disponibile un'aula in più di quelle richieste dal numero delle classi, essa verrà attrezzata come aula di ladino. b) organizzazione dell'orario delle lezioni: poiché a parità di esposizione (ad esempio: due ore settimanali) il numero di incontri (ad esempio 3x40 minuti) è una variabile che incrementa la qualità e la gratuità dell'acquisizione linguistica, essa potrà essere tenuta in considerazione. Per garantire la collaborazione con i colleghi delle aree disciplinari in cui il ladino è lingua veicolare, la lezione di ladino e quelle dell'altra area dovrebbero essere consecutive; inoltre la distribuzione delle lezioni di ladino può variare, secondo un modulo flessibile, di periodo in periodo;
c) organizzazione dell'attività di
programmazione: essa deve essere tale da consentire
all'insegnante di ladino, che si raccorda con più moduli, di
essere davvero posto in grado di programmare accuratamente il
suo lavoro. Tale fase di programmazione coinvolgerà anche il
docente di italiano e quello di tedesco (cfr. sotto). Il raccordo tra i docenti dell'area linguistica è particolarmente stimolante in Val di Fassa dove, in prospettiva, tutti i docenti dovrebbero avere una conoscenza base del ladino, dell'italiano e del tedesco. Il raccordo tra i tre docenti è condizione necessaria per il buon esito dell'insegnamento del ladino, ed è un buon contributo ad un incremento qualitativo della sensibilità linguistica in italiano.
Le esperienze di analisi comparativa tra
alcuni sistemi linguistici basilari (quali ad esempio i pronomi
personali soggetto, il sistema dei numeri e dei generi, ecc.)
saranno particolarmente interessanti in queste scuole, perché la
presenza di due lingue locali (italiano e ladino, assimilate in
molti casi fin dalla scuola materna) e del tedesco, per quanto
ancora in fase di acquisizione, consentono molte riflessioni
sulla natura del linguaggio, da un lato, e sulle similarità e
differenze tra le lingue europee, dall'altro. Per favorire un raccordo tra scuola elementare e media si possono effettuare varie iniziative:
Esami di licenza L'esame di licenza della scuola elementare includerà, nel colloquio, riferimenti alla cultura ladina e potrà prevedere anche l'interazione orale e la lettura in lingua ladina in relazione al percorso di alfabetizzazione ladina seguito dai singoli alunni, risultante dalle schede di valutazione. Parte III Programmi di
lingua e cultura ladina per la scuola media Nella scuola media il ladino è oggetto di insegnamento formale per un'ora settimanale e viene utilizzato come lingua veicolare per almeno due ore, secondo un progetto del consiglio di classe che coinvolga, nell'arco del triennio, il maggior numero di discipline, secondo un'organizzazione flessibile dell'orario di intervento del docente di ladino in rapporto agli altri ambiti disciplinari. Finalità L'insegnamento del ladino nella scuola media ha il compito di contribuire, in armonia con le altre discipline, ed in modo particolare con lo studio della lingua italiana e di quelle straniere, alla formazione di una cultura di base e allo sviluppo delle capacità di comprendere, di esprimersi e di comunicare degli alunni. Lo studio della lingua ladina in un'area bilingue si innesta con quanto già fatto nella scuola materna ed elementare e ne persegue la finalità: far sì che per ogni abitante della valle la lingua madre, sia questa il ladino o l'italiano, diventi solo una delle tante caratteristiche della personalità, non un ostacolo alla comunicazione, all'interazione, all'autorealizzazione. Procedendo ad un'analisi più dettagliata, si terrà presente che l'insegnamento della lingua ladina persegue le seguenti finalità: a) aiutare ed arricchire lo sviluppo cognitivo; nella scuola media ciò può avvenire attraverso:
b) essere in grado, alla fine della scuola media, di esprimersi e di comunicare indifferentemente nelle due lingue della valle senza trovare ostacoli significativi; c) avviare alla comprensione della pluralità culturale attraverso due processi antitetici ma paralleli:
d) avviare un processo di riflessione sulle strategie di apprendimento, in modo che l'allievo impari ad imparare la lingua e le lingue, cioè sia in grado di continuare permanentemente a perfezionare la propria competenza comunicativa in italiano e ladino e sia in grado di perfezionare la sua conoscenza delle lingue straniere e di apprenderne altre con maggiore facilità. Obiettivi Le finalità dell'insegnamento del ladino sono ineludibili; la loro realizzazione in obiettivi tuttavia per quanto espressa in termini prescrittivi nella presente sezione, va comunque adattata alle effettive situazioni locali, all'interno della programmazione degli organi collegiali e nel rispetto della libertà di insegnamento di ogni docente. Obiettivi generali Lo studio del ladino dovrebbe giungere a risultati precisi e concreti sul piano dell'uso linguistico e adeguati al livello di età degli allievi. Tali risultati sono misurabili in base all'effettivo possesso, da parte degli allievi, di abilità operative, ricettive e produttive, sia per quanto riguarda la lingua orale sia per quanto riguarda la lingua scritta e sono riferibili alla capacità di saper comprendere e produrre contesti significativi di lingua orale e di lingua scritta. Gli obiettivi
generali sopra evidenziati si realizzano in una serie di
obiettivi glottodidattici precisi, che rimandano a quelli già
perseguiti dagli allievi nella scuola elementare. Nella scuola media gli obiettivi della lingua ladina vengono proposti in maniera parallela a quelli della lingua italiana e straniera, per consentire, data l'omogeneità di impianto, un effettivo lavoro di raccordo con la scuola elementare e con la scuola superiore, e per consentire una piattaforma comune per la programmazione integrata tra i docenti di italiano, ladino, tedesco e seconda lingua straniera. Tale programmazione può avvenire seguendo le funzioni (cfr. lettera a), ad esempio focalizzando l'attenzione per un certo periodo nelle quattro lingue sul problema della referenzialità, dell'espressione personale, e così via, in altri momenti si può lavorare tutti insieme allo sviluppo di abilità di base, dal riassunto alla progettazione di testi, ecc. (cfr. lettera b); infine, quanto alle grammatiche illustrate alla lettera c, si offre la possibilità unica nella provincia autonoma di Trento di procedere ad analisi contrastive su quattro lingue, con un rafforzamento metalinguistico, metacomunicativo e cognitivo che apre potenzialità specifiche per gli studenti della valle. Gli obiettivi specifici dell'insegnamento del ladino nella scuola media sono i seguenti: a) saper fare con la lingua. La lingua verrà insegnata con una precisa finalizzazione comunicativa che consenta all'allievo di "fare", di agire nella società e di soddisfare i propri bisogni attraverso lo strumento linguistico. Alla fine della scuola media, lo studente dovrà essere in grado di assolvere alle principali funzioni del linguaggio:
b) saper fare lingua. Le abilità linguistiche che riceveranno maggiore attenzione e che avranno sempre priorità temporale, in ladino come nelle altre tre lingue, sono quelle audio-orali, (la comprensione, il dialogo, il monologo) anche se le abilità scritte assumeranno un ruolo via via maggiore per garantire alla fine della scuola dell'obbligo, la piena alfabetizzazione. Nella comprensione è opportuno che l'aspetto globale abbia la precedenza sulla comprensione di dettagli; nel dialogo e nel monologo (quest'ultimo dovrebbe essere di norma breve e solo occasionale) l'efficacia comunicativa sarà ritenuta più rilevante che la correttezza formale, la quale diverrà gradualmente un fattore integrante della misurazione e della valutazione. Nella produzione, la fase di progettazione dei testi orali o scritti è altrettanto importante quanto la realizzazione linguistica; la coesione e la coerenza dei testi prodotti sono rilevanti quanto la correttezza formale e la ricchezza lessicale in termini di misurazione e valutazione. Nell'attività dialogica si porrà particolare attenzione, oltre che all'efficacia comunicativa, anche alla appropriatezza sociolinguistica, insieme con la coerenza e la coesione tra le battute e alla correttezza formale; c) competenza linguistica e metalinguistica. La conoscenza delle principali regole che costituiscono la competenza linguistica (fonologia, morfo-sintassi, lessico, testualità) sarà una conoscenza operativa, cioè basata sulla capacità di uso, piuttosto che una conoscenza riflessa, basata sulla riflessione grammaticalistica. Si inizierà comunque un'attività di riflessione che potrà portare nel biennio della scuola superiore ad una sistemazione più matura delle conoscenze formali sulla lingua ladina.
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LOI PROVINCIALE du 13 février 1997, no 4 (Bulletin officiel du 25 février 1997, no 10) Article 1er Présentation de l'enseignement de la langue et de la
culture ladines à l'école 2. L'enseignement obligatoire de la langue et la culture ladines est dispensé à partir de la première année de l'école primaire et de la première de l'enseignement intermédiaire de manière progressive à partir de l'année scolaire 1997-1998 et de toute façon en tenant compte des ressources disponibles et de la formation des enseignants. 3. Le comité provincial de l'évaluation du système scolaire visé à l'article 7 de la loi provinciale du 9 novembre 1990, no 29, tel que modifié à l'article 6 de la loi provinciale du 16 octobre 1992, no 19, prévoit l'évaluation des effets de l'application de la présente loi dans son ensemble, sur les plans de l'administration, de l'organisation didactique et de l'apprentissage conséquent à l'application des programmes de langue et de culture ladines. À cette fin, le comité prévoit, tous les trois ans, la rédaction d'un rapport spécial et l'envoie à la Junte provinciale pour vérifier l'impact de l'application de la loi et adopter éventuellement des améliorations possibles relatives à la maîtrise (1). Annexe A (article 1) (2) Partie I Programmes de langue et de culture
ladines pour l'enseignement obligatoire La langue et la culture ladines est incorporé dans le programme du primaire et de l'enseignement intermédiaire dans le Val di Fassa. La raison de cette intégration se trouve principalement à l'article 3 de la Constitution, à l'article 102 du Statut spécial pour le Trentin-Haut-Adige, puis à l'article 2 du décret législatif du 16 décembre 1993, no 592 (3). La langue ladine est ajoutée à d'autres langues déjà enseignées à l'école obligatoire de la province de Trente afin de ne pas discriminer les élèves du Val di Fassa en termes de mobilité (les transferts vers d'autres écoles serait difficile) et vers la diversité culturelle du monde moderne et l'Union européenne, avec une référence particulière à la région voisine de l'Europe centrale, qui a conduit au choix de l'enseignement généralisé de l'allemand dans l'enseignement obligatoire (voir l'introduction aux programmes de langue étrangère pour l'enseignement obligatoire). Puisque le bilinguisme est une réalité répandue dans la vallée aussi bien dans les écoles maternelles, l'introduction de la langue ladine ne produit pas de charge psycholinguistique excessive : les enfants ne sont pas tenus de recommencer l'acquisition du langage «à nouveau», mais plus simplement d'organiser et d'achever la maîtrise de cette langue qui, au moins de manière réceptive, est en partie présente dans leur esprit. Si l'on considère que le ladin est déjà enseigné au moins à titre expérimental dans les écoles maternelles de la vallée, il ne se produit pas un excès de nouveauté pour un enfant entrant en première année, comme cela se fait dans les écoles maternelles et primaires, caron y atteint un processus de continuité. En conclusion, un modèle d'enseignement de la langue, qui comprend la langue maternelle (de façon prédominante en ladin et de façon résiduelle en italien), la langue seconde (italien ou ladin) et la langue étrangère (allemand), se justifie au plan de la diversité culturelle et ne présente pas de problèmes particuliers en termes psycholinguistiques. Au contraire, comme l'a démontré l'expérience dans de nombreux pays, un système complexe tel que celui proposé pour le Val di Fassa permet d'atteindre une maturité soit linguistique (qui se transfère également sur la qualité de la langue nationale, l'italien) soit cognitive qui, au point de vue du mécanisme psychodidactique, est connue sous le nom de «transfert» et se reflète dans l'éventail des disciplines enseignées, linguistiques ou autres. Le ladin et l'éducation linguistique L'enseignement de la langue s'insère dans le cadre de l'alphabétisation culturelle et plus précisément dans l'éducation linguistique, tel qu'elle est décrite dans les programmes ministériels de 1979 pour l'école intermédiaire, de 1985 pour l'école primaire et de 1995 dans les programmes provinciaux. L'éducation linguistique concerne, mais à des degrés divers, toutes les disciplines et activités et, en particulier, vise à faire acquérir à la fois à l'élève, comme un droit fondamental, l'usage du langage dans toute la variété de ses fonctions et de ses formes, afin d'assurer le développement des capacités critiques à l'égard de la réalité. L'homme se sert principalement de la langue pour organiser sa compréhension de la réalité et pour la communiquer, l'exprimer et l'interpréter. Avec la langue, l'homme enrichit son intérieur et l'ordre des données, clarifie et adapte l'instrument de la communication verbale. Avec celle-ci doivent être analysées les formes, les structures, la genèse et l'évolution historique, et doivent être également compris l'importance de la civilisation et tout ce qui évoque les expériences humaines, culturelles et sociales. L'éducation linguistique est poursuivie de manière spécifique dans les heures consacrées à l'enseignement de l'italien, du ladin et des langues étrangères. Dans le domaine de l'éducation linguistique, l'enseignement de l'italien et du ladin sont conçus pour répondre spécifiquement à la maîtrise dynamique de la langue. À côté de l'italien et du ladin, dont chacune peut être la langue première et la langue seconde dans la formation de chaque élève, deux langues étrangères sont enseignées. Elles ont la tâche de contribuer, en harmonie avec d'autres disciplines, à l'élargissement des capacités expressives et communicatives des élèves, notamment par l'élargissement des horizons culturels, sociaux et humains, rendu possible par le contact que permet la connaissance des langues étrangères avec une réalité historique et socioculturelle différente de l'italien et du ladin. Partie II Programmes de langue et de culture
ladines pour l'école primaire La langue ladine est à la fois un objet et un instrument d'enseignement dans l'enseignement des autres disciplines. a) Premier cycle Dans le premier cycle, le ladin n'est dispensé qu'une heure par semaine et est utilisé pour au moins une deuxième heure par semaine pour les activités dans le domaine du langage (musicale, artistique ou force motrice, selon les modules, dont l'organisation, la durée, etc., et définies dans le programme pédagogique). L'enseignement peut être dispensé en étroite collaboration avec l'enseignant qui a la responsabilité de la même région, ou par l'enseignant du module, à la condition qu'il soit bilingue et spécialisé dans les problèmes pédagogiques du ladin. L'horaire peut être définie avec souplesse dans le cadre des programmes pédagogiques en combinant les activités de différentes façons à différents moments. Dans ce cycle, on devra se concentrer principalement sur la standardisation des compétences en communication chez les étudiants avec l'introduction progressive de l'écriture afin de souligner les éléments communs entre les systèmes graphiques de l'italien et du ladin. b) Second cycle L'enseignement du ladin est poursuivi pendant une heure par semaine, avec un décalage de l'usage prédominant de l'oral vers l'écrit et une première réflexion comparative entre les différentes langues. En outre, pour au moins deux heures par semaine (sur la base d'une programmation souple du corps professoral), le ladin est utilisé pour traiter des questions à caractère à la fois scientifique et anthropologique, ainsi que le domaine du langage, afin d'approfondir dans une perspective centrée sur le monde ladin ce qui est proposé en italien dans le reste du module enseignant. But L'apprentissage de la langue ladine est destinée aux fins suivantes: a) consolider chez les enfants de langue ladine, et pour commencer, chez ceux en langue italienne, un processus de double catégorisation de la réalité, avec des activités de comparaison continue et explicite entre les deux mondes; il en résultera un enrichissement du développement cognitif en général et métalinguistique en particulier; b) permettre à chacun de communiquer avec tous les résidents de la vallée de sorte que la langue maternelle, que ce soit ladin ou italien, devienne l'un des nombreux traits de personnalité, et non une entrave à la communication, l'interaction et l'échange ; c) commencer à comprendre la culture ladine et, à travers celle-ci, même d'autres cultures et d'autres peuples. Cela se produit par deux processus opposés, mais parallèles: d'une part, en reconnaissant la diversité et les différences entre le monde italien et le monde ladin, en assumant une attitude de tolérance et de respect de l'autre; d'autre part, en s'initiant à la découverte des modèles culturels et historiques communs au sein de l'Union européenne. Objectifs Les objectifs de formation du point précédent sont incontournables; leur réalisation dans les objectifs, tels qu'ils sont décrits en termes prescriptifs dans cette section, doivent toutefois être adaptés à la réalité des situations locales au sein de la programmation des organismes collectifs et en respectant la liberté d'enseignement de chaque enseignant. Les objectifs ne sont pas énumérés ici en termes de contenu, mais de «savoir faire» pour atteindre en second lieu des itinéraires à définir en conformité avec les programmations d'enseignants particuliers et du conseil de classe. a) Le «savoir faire» avec le ladin : cela signifie que le ladin devrait être enseigné avec une mise au point spécifique de la communication qui permet à l'élève de «faire», d'agir dans la société et de satisfaire ses propres besoins grâce à la langue comme instrument. À la fin de l'école primaire, l'enfant doit être en mesure de mener à bien de brèves au moyen des principales fonctions du langage:
b) Le «savoir faire» de la langue : puisque l'italien et le ladin constituent la langue maternelle d'une partie d'une groupe de classe, les habiletés écrites sont développées parallèlement en italien et en ladin, mais dans les premiers mois, il conviendra de se concentrer principalement sur les points communs entre les deux systèmes graphiques. Dans la compréhension, l'aspect global a priorité sur la compréhension des détails; dans le dialogue et le monologue, l'efficacité de la communication est considérée comme plus pertinente que la correction formelle, ce qui est suggéré, mais ne fera pas l'objet de longs travaux comptabilisés. c) Compétence linguistique et en communication : la connaissance des principales règles qui constituent les compétences linguistiques (phonologie, morphosyntaxe, vocabulaire, textes) doit être une connaissance opérationnelle, c'est-à-dire basée sur la capacité d'utiliser les connaissances plutôt qu'une connaissance théorique basée sur la réflexion grammaticale. Le désir d'intégralité et d'exhaustivité ne devrait pas trouver satisfaction à l'école primaire où l'élève est porté à réfléchir sur la langue réellement utilisée, même si cela signifie d'abandonner certains aspects: l'école primaire n'est pas en effet ne constitue pas la première étape pour l'étude d'une langue qui s'étend sur plusieurs années. La description théorique du langage et la terminologie doivent être compatibles avec l'italien, l'allemand et le ladin, en contribuant ainsi à la normalisation de la dernière langue en cours de ces années. Les aspects sociolinguistiques doivent être limitées à une prise de conscience diversifiée de la langue, à la fois par la présentation des différentes variétés du ladin dans la vallée et l'identification des différences fondamentales par la réflexion sur la diversité des registres; d) Comprendre la culture ladine, comprise à la fois comme un mode de vie et comme un réseau de valeurs et d'attitudes, à la fois comme un patrimoine culturel qui s'exprime dans des activités sociales (fêtes, propriété commune de la forêt, etc.), dans les faits et les témoignages artistiques (de la musique à l'art, de la sculpture à la danse) et qui s'inscrit aussi dans la tradition de la fiction, de la poésie, etc. Une attention spéciale doit être portée sur le développement du ladin comme culture autonome et distincte des langues voisines, en soulignant à la fois les modèles communs avec la culture italienne, qu'il s'agisse également de celle dérivée du latin ou avec l'allemand qui a été pendant des siècles en contact avec les vallées ladines. Quant à la diversité du monde ladin, le concept de la diversité culturelle, ainsi que celle de la diversité linguistique mentionnée précédemment, est d'une importance particulière, d'autant plus que l'enfant du Val di Fassa doit comprendre que sa culture n'est qu'une des réalisations de la ladinité, et que les autres ne sont ni mieux ni pires, seulement différentes; et la province autonome de Trento est un élément dans une perspective dans laquelle la diversité culturelle, à condition que ne pas devenir obstacle aux échanges, ils ne deviennent pas des obstacles au commerce, est une richesse, non une difficulté. atout, pas un problème. Directives pédagogiques Pour aider l'enfant à atteindre facilement les objectifs mentionnés ci-dessus, le choix de la méthode revêt une grande importance. Il est bien par conséquent que l'enseignant (qui est un spécialiste qui enseigne seulement la langue jusqu'à ce que des enseignants spécialisés soient formés) planifie des activités pédagogiques en tenant compte des suggestions tirées de l'expérience la plus précieuse en acte. Séquence optimale d'acquisition L'approche de la langue seconde doit favoriser pour
l'essentiel l'acquisition de la séquence
compréhension-production dans la mesure où ce processus peut
être réalisé à l'école primaire. Rapport entre le ladin oral et le ladin écrit Il est nécessaire que l'enseignement se fasse d'abord sous
forme orale, en développant chez l'élève la capacité de
comprendre les messages et d'y répondre adéquatement. Dimension ludique: le jeu et les jeux didactiques Dès le début, il convient d'utiliser des affiches, des dessins, des masques et des marionnettes, et d'organiser des jeux individuels et collectifs pour stimuler l'apprentissage naturel des structures phonologiques, lexicales et morphosyntaxiques du ladin et pour stimuler un emploi créatif de la langue. Le jeu ne doit pas être interprété seulement comme un prétexte à jouer, mais comme une attitude fondamentale continuelle: parler le ladin entre deux enfants dont la langue maternelle italienne n'a pas de sens si un grand jeu n'est pas établi dont les règles ne constituent pas une fin: la langue du jeu doit être le ladin. Le soutien au caractère ludique doit également être vu comme une façon de corriger les erreurs inévitables dans la façon dont est traitée la grammaire ladine. Le recours à réflexion sur le ladin Grâce à des activités motivantes, l'enfant est aidé à
acquérir et à utiliser le vocabulaire avec une certaine liberté
de variation à l'intérieur de structures fixes et faciles. Dans
une deuxième étape, l'élève commencer à effectuer quelques
réflexions linguistiques simples dans les situations de conflit
ou de similitude entre l'italien et le ladin. L'organisation scolaire est une partie essentielle de l'enseignement du ladin. Elle a trois aspects : a) L'organisation logistique : les enfants ont besoin d'associer l'emploi d'une autre langue que celle utilisée d'habitude par les personnes (les enseignants) responsables des activités (certains jeux) et dans des lieux habituels différents. Comme dans de nombreuses écoles une salle de classe est disponible en plus de celles requise pour le nombre de classes, elle sera équipée comme une salle de ladin. b) L'organisation des cours : parce que à égalité d'exposé (par exemple, deux heures par semaine) le nombre de rencontres (par exemple, 3 x 40 minutes) est une variable qui augmente la qualité et l'indépendance dans l'acquisition du langage, ce nombre peut être pris en considération. Pour assurer une collaboration avec des collègues dans des disciplines où la langue est le ladin, le cours de ladin et celui d'une autre discipline doivent être consécutifs; également, la répartition des classes de ladin peut varier, selon une forme souple d'une période à l'autre; c) L'organisation du programme : il doit être de nature à permettre à l'enseignant de ladin, qui s'inscrit dans plusieurs modules, d'être vraiment en mesure de planifier son travail avec soin. Cette phase de planification implique aussi l'enseignant de l'italien et de l'allemand (voir ci-dessous). Rapprochement des enseignants d'italien, de ladin et d'allemand Le rapprochement entre les professeurs langue est particulièrement stimulant dans le Val di Fassa, où, à l'avenir, tous les enseignants doivent posséder une connaissance de base du ladin, de l'italien et de l'allemand. Le rapprochement entre les trois types d'enseignants est
une condition nécessaire pour enseigner le ladin avec succès et
constitue une bonne contribution à l'amélioration de la qualité
de la sensibilité linguistique en italien. Le rapprochement entre l'école intermédiaire et l'école maternelle Pour favoriser un rapprochement entre l'école primaire et l'école intermédiaire, diverses initiatives peuvent être prises:
Examens de licence L'examen de licence de l'école primaire inclut, en entrevue, des références à la culture ladine et peut également comprendre l'interaction orale et écrite dans cette langue en relation au parcours d'une alphabétisation ladine suivie par chacun des élèves Laden et résultant des fiches d'évaluation. Partie III Programmes de langue et de culture ladines
pour l'école intermédiaire Dans l'enseignement intermédiaire, le ladin est enseigné une heure par semaine dans l'enseignement formel et est utilisé comme langue véhiculaire pendant au moins deux heures, selon un projet du conseil scolaire impliquant, au cours de trois ans, le plus grand nombre de disciplines, selon une organisation flexible de l'horaire pour faire intervenir l'enseignement du ladin en rapport avec les autres disciplines. But L'enseignement du ladin dans l'école intermédiaire a le devoir de contribuer, en harmonie avec d'autres disciplines, et en particulier à l'étude de l'italien et des langues étrangères, à la formation d'une culture de base et au développement de la capacité de comprendre, de s'exprimer et de communiquer avec les élèves. L'étude de la langue ladine dans un environnement bilingue se greffe avec ce qui a été fait à l'école maternelle et à l'école primaire, et poursuit cet objectif : faire en sorte que pour chaque habitant de la vallée, sa langue maternelle, que ce soit l'italien ou le ladin, devienne seulement l'une des nombreuses caractéristiques de la personnalité, non un obstacle à la communication, à l'interaction et à la réalisation de soi. En procédant à des analyses plus détaillées, il convient d'avoir à l'esprit que l'enseignement du ladin poursuit les objectifs suivants : a) À soutenir et renforcer le développement cognitif, lequel peut se faire à l'école intermédiaire par les moyens suivants:
b) Être en mesure, à la fin de l'école intermédiaire, de s'exprimer et de communiquer indifféremment dans les deux langues de la vallée, sans trouver d'obstacles significatifs; c) ) Établir une compréhension de la diversité culturelle à travers deux processus opposées, mais parallèles:
d) Engager un processus de réflexion sur les stratégies d'apprentissage, de sorte que l'élève apprend à acquérir la langue et les langues, qu'il est en mesure de continuer à améliorer en permanence ses compétences en communication en italien et en ladin, et qu'il est en mesure de perfectionner sa connaissance des langues étrangères et d'en apprendre plus facilement d'autres. Objectifs Les objectifs de l'enseignement du ladin sont incontournables; leur mise en œuvre dans les objectifs exprimée cependant en termes prescriptifs dans le présent paragraphe doit être adaptée à la réalité des situations locales, au sein de la programmation des instances publiques et en respectant la liberté de l'enseignement chaque enseignant. Objectifs généraux L'étude du ladin devrait parvenir à des résultats précis et concrets en termes d'utilisation de la langue et appropriés pour l'âge des élèves. Ces résultats sont mesurables sur la base d'une possession effective, de la part des élèves, des compétences opérationnelles, réceptives et productives, à la fois dans la langue orale et écrite, et qui se rapportent à la capacité de comprendre et de produire des contextes signifiants du code oral et écrit. Les objectifs généraux énoncés ci-dessus sont réalisés dans une série d'objectifs spécifiques en enseignement des langues, qui se réfèrent à ceux qui sont déjà poursuivis par les élèves à l'école primaire. Objectifs spécifiques À l'école intermédiaire les objectifs de la langue ladin sont proposés en parallèle à ceux de la langue italienne et des langues étrangères afin d'atteindre, compte tenu de l'homogénéité du système, un travail efficace de raccordement avec le primaire et le secondaire, et de permettre une plate-forme commune pour la planification intégrée entre les enseignants de l'italien, due ladin, de l'allemand et de la langue seconde. Les planifications peuvent être appuyées dans les fonctions (voir le paragraphe a), par exemple en se concentrant pendant un certain temps dans les quatre langues sur le problème référentiel, l'expression personnelle, et ainsi à d'autres moments il est possible de travailler collectivement pour développer des habiletés fondamentales, de l'abstraction à la conception des textes, etc. (voir le paragraphe b), et enfin, quant à la grammaire décrite au paragraphe c), il est offert une occasion unique dans la province autonome de Trento pour effectuer l'analyse contrastive en quatre langues, avec un renforcement métalinguistique, métacommunicatif et cognitif permettant des possibilités spécifiques pour les étudiants dans la vallée. Les objectifs spécifiques de l'enseignement du ladin à l'école intermédiaire sont les suivants : a) Le savoir faire avec la langue. Les fonctions suivantes peuvent être programmées (voir le paragraphe a), par exemple en se concentrant pendant un certain temps dans les quatre langues sur le problème de la référentialité, l'expression de soi, et ainsi de suite, à d'autres moments il peut travailler tous ensemble pour développement des compétences de base, de l'abstrait à la conception des textes et ainsi de suite. (Voir la lettre b), et enfin, que les grammaires décrit la lettre c, il offre une occasion unique dans la province autonome de Trente pour effectuer l'analyse contrastive en quatre langues, avec une augmentation de la langue métalinguistique cognitives et métacommunicatif qui s'ouvre potentiel décapage appris avec une mise au point spécifique de la communication qui permet à l'étudiant de «faire», d'agir dans la société et à satisfaire leurs propres besoins grâce à l'instrument linguistique. À la fin de l'école, l'étudiant sera en mesure d'effectuer les principales fonctions du langage: MODIFIÉE pour les étudiants dans la vallée. La langue sera enseignée avec des précise finalizzazione comunicativa qui permette à l'élève "de faire", d'agir dans la societé et de satisfaire ses besoins à travers le moyen linguistico. À la fin de l'école intermédiaire , le studente il devra être en mesure d'absoudre aux principales fonctions du langage :
b) savoir faire langue. Les adresses linguistiche qu'ils recevront majeur attention et qu'ils auront toujours priorité temporelle, en ladino comme dans les autres trois langues, sont ces audio- orales, (la compréhension, dialogue, le monologo) même si les adresses écrites assumeront un rôle majeur pour y garantir à la fin de l'école de l'obligation, la pleine alphabétisation. Dans la compréhension il est opportun que j'attends global ait la priorité sur la compréhension de dite lui ; dans je dialogue et dans le monologo (ce achève devrait être de règle brève et la seule occasionnel) efficacité comunicativa sera retenue plus considérable que l'exactitude formelle, qui deviendra graduellement un facteur intégrant du mesurage et de l'évaluation. Dans la production, la phase de projet des témoins oraux ou écrits est aussi importante combien la réalisation linguistica ; la cohésion et la cohérence des témoins produits sont considérables combien l'exactitude formelle et la richesse lessicale en termes de mesurage et d'évaluation. Dans l'activité dialogica se posera détail attention, au-delà de qu'à l'efficacité comunicativa, même à l'appropriatezza sociolinguistica, ensemble avec la cohérence et la cohésion entre les battues et à l'exactitude formelle ; c) compétence linguistica et metalinguistica. La connaissance des principales règles qui constituent la compétence linguistica (fonologia, morfo-sintassi, lessico, testualità) sera une connaissance opérationnelle, c'est-à-dire basée sur la capacité de emploie, plutôt que une connaissance r3fléchie, basée sur la réflexion grammaticalistica. On entamera de toute façon une activité de réflexion qui pourra porter dans la période de deux ans de l'école supérieure à une des sistemazione plus mûre des connaissances formelles sur la langue ladina. Indications méthodologiques Je développe des adresses linguistiche s'agit d'un procès complété, surtout entre ladino et italien, mais fortement en syntonie même avec les deux langues étrangères. En plus de respecter toujours la priorité des adresses audio- orale et de ces de manipulation (reprises, paraphrase, ramassée de notes essentielles pour j'étudie), sera donné adapté espace aux adresses écrites, mais toujours en considération de l'effectif j'emploie qu'on en fait dans le Val de Fassa. À l'expression écrite il se pourra de toute façon parvenir, en ladino comme dans les autres langues, après qu'ils aient été vérifiés la compréhension et j'emploie corrigé des modèles oraux, sans d'autre part mettre de côté ou procrastinare j'emploie d'écrit. On utilisera des exercises qui permettent d'employer la langue en situations de communication, par exemple : a) pour faire et comprendre des informations dans une communication orale de type quotidien courant ; b) pour décrire (oralement ou pour inscrit) des lieux, objets, personnes ; c) pour des légers témoins narrés vous, de journal, mais même
de caractère administratif, juridique, pour combien de présent
dans j'emploie effectif du Val de Fassa, en étant à quel prévu
de la loi. La réflexion sur la langue peut offrir occasion même pour les nécessaires références culturelles vu que la langue est élément rilevatore de conteste socio- culturel. Les possibles différentes positions des analisi linguistica
demandent que les professeurs d'italien et de ladino, dans je
conseille de classe, rejoignent un accord sur la terminologie
grammaticale à adopter. Puisque procès de réflexion sur langue et sur communication, qui se réalise en manière toujours plus systématique main à la main que l'élève progresse dans l'école intermédiaire , est commun aux diverses langues, les lignes de fond pour les analisi et la relative terminologie seront nécessairement commune pour les divers enseignants. Particulièrement utiles elles seront des expériences d'analisi comparatives entre les diverses langues. L'attitude comparative peut être présente en continuité, aussi avec des brefs signes ou compares ; outre telle constante position, ils pourront se prévoir des expériences comparatives que, de lorsque dans lorsque, ils dépassent même la division horaire entre les diverses langues. On peut comparer des systèmes linguistici (le répertoire des fonemi, les pronomi personnels, la structure temporelle i de verbes, l'etc.) mais même sociolinguistici, culturels, et ainsi. Quant au rapport avec les autres disciplines pour les
activités dans lesquelles le ladino est langue veicolare, il
s'attribue à conseille de classe la possibilité de prévoir des
formulaires flexibles ; qu'ils impliquent même des changements
horaire temporaires pour de permettre la réalisation des
activités mêmes.
a) le type d'approche et de méthode suivie ; b) les techniques didactiques dont les élèves sont déjà des maîtres ; c) la terminologie metalinguistica qui a été utilisée ; d) les fonctions, les univers lessicali, les aspects grammaticali et culturels qui sont déjà acquis des enfants, de façon à ne pas recommencer de chef (cela pourra se produire à travers étudie commune des matériels didactiques employés dans les elémentaires). Le docente de l'école moyenne, puisque libre de choisir le méthodologie qui retient plus profitable à la réalisation de objectes vous, il n'est pas tenu à faire ses ces du collègue qu'il l'a précédé (cela vaut même pour des changes de professeurs entre classe et classe de l'école moyenne) mais il devra avoir du soin de garantir une congrue période de raccord, de sorte que le ragazzo ait le temps de s'adapter à la nouvelle structure de l'école moyenne avant de devoir réajuster ses stratégies et une activité d'aquisition de la langue même. Examen de licence moyenne l'examen de langue ladina est une
partie intégrante de l'entretien oral même si il pourra inclure
la lecture de témoins littéraires ou pas, en ladino. On ne
prévoit pas une épreuve écrite pour ne pas augmenter le nombre
des mêmes et pour ne pas poser donc un poids excessif sur
l'élève. (1) Vedi même le d.p.g.p. 11 mai 1998, n. 10-82/Leg. (3) Pour le statut spécial vois le d.p.r. 31 août 1972, n.
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DECRETO LEGISLATIVO 16 dicembre 1993, n. 592 Articolo 01 Finalità 2. Le finalità di tutela e di promozione della lingua e della cultura, desumibili dagli articoli da 1 a 4, sono perseguite anche in favore delle popolazioni mochena e cimbra residenti, rispettivamente, nei comuni di Fierozzo-Vlarötz, Frassilongo-Garait, Palù del Fersina-Palae en Bersntol e nel comune di Luserna-Lusern, tenendo conto delle caratteristiche demografiche delle stesse, dallo Stato, dalla Regione, dalla Provincia autonoma di Trento e dagli enti locali ubicati nella medesima provincia, nell'ambito delle rispettive competenze e secondo i rispettivi ordinamenti (2). Articolo 1 Uso della lingua ladina 2. Qualora l'istanza, la domanda o la dichiarazione sia stata formulata in lingua ladina, gli uffici e le amministrazioni di cui al comma 1 sono tenuti a rispondere oralmente in ladino, ovvero per iscritto in lingua italiana, che fa testo ufficiale, seguita dal testo in lingua ladina. 3. Gli atti pubblici emanati dagli uffici e dalle amministrazioni di cui al comma 1, specificatamente rivolti alle popolazioni delle località ladine, sono redatti in lingua italiana seguita dal testo in lingua ladina. 4. Nelle adunanze degli organi elettivi degli enti locali delle
località ladine della provincia di Trento i membri di tali organi
possono usare la lingua ladina negli interventi orali, con, a
richiesta, la immediata traduzione in lingua italiana qualora vi
siano membri dei suddetti organi che dichiarino di non conoscere la
lingua ladina. I processi verbali sono redatti sia in lingua
italiana che ladina. Uso della lingua ladina, mochena e cimbra nei procedimenti davanti
al giudice di pace 2. Restano ferme le disposizioni di cui all'articolo 109 del codice di procedura penale. 3. Negli uffici di cui al comma 1 le comunicazioni rivolte al pubblico e le indicazioni sono redatte anche in lingua ladina, mochena e cimbra. 4. Nei casi di cui ai commi 1 e 3, se non è possibile usare le lingue mochena e cimbra si utilizza la lingua di riferimento. 5. La regione, nell'ambito della propria competenza, assicura gli interventi organizzativi e finanziari occorrenti per l'attuazione della finalità di cui al comma 1. 6. Le disposizioni di cui all'articolo 3 si applicano anche all'ufficio del giudice di pace avente competenza territoriale per i comuni di cui all'articolo 5 (4). Articolo 2 Scuola 2. Gli alunni degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado ed artistica delle località ladine che hanno conseguito il diploma di licenza media in scuole diverse da quelle delle località ladine sono esonerati, a richiesta, dall'insegnamento della lingua e della cultura ladina. 3. Nell'ambito delle procedure per le assunzioni a tempo indeterminato e determinato, per i trasferimenti, per le utilizzazioni e per i passaggi di cattedra e di ruolo del personale - direttivo e docente - della Provincia di Trento presso le scuole di ogni ordine e grado delle località ladine, i posti vacanti e disponibili sono riservati ed attribuiti con precedenza assoluta anche rispetto all'assegnazione di eventuali sedi libere sul restante territorio provinciale a coloro che, in possesso dei requisiti prescritti dalla normativa vigente per i posti relativi, abbiano dimostrato la conoscenza della lingua e della cultura ladina innanzi ad una commissione della quale fa parte almeno un insegnante di lingua ladina in servizio nelle stesse scuole. Detta commissione è nominata dal sovrintendente scolastico avvalendosi anche dell'Istituto culturale ladino. 4. Qualora non sia possibile coprire tutti i posti di insegnamento
delle località ladine secondo quanto disposto dal comma 3 gli
eventuali posti vacanti sono ricoperti con incarichi a tempo
determinato o con assegnazioni provvisorie. 5. Le finalità di tutela della lingua e della cultura ladina
previste dal presente articolo sono assicurate dalla Provincia anche
nell'ambito dei corsi di formazione professionale di durata
pluriennale, tenendo conto delle caratteristiche formative e
didattiche dei corsi Uffici pubblici 2. L'accertamento della conoscenza della lingua ladina ai fini di cui al comma 1 è effettuato da una commissione, nominata dal commissario del Governo per la provincia di Trento, d'intesa con il Presidente della Giunta provinciale, secondo le modalità stabilite con decreto del commissario del Governo, d'intesa con il medesimo Presidente della Giunta provinciale. 3. La commissione, nominata per un triennio, è composta da quattro membri effettivi e quattro supplenti, scelti per metà fra i cittadini residenti nelle località ladine. Svolge le funzioni di segretario un impiegato, appartenente ad un livello retributivo funzionale non inferiore al sesto, dell'amministrazione dello Stato o della Provincia. Tutti i commissari ed il segretario devono avere piena conoscenza della lingua italiana e di quella ladina. 4. I candidati in possesso dei prescritti requisiti, che dimostrino
la conoscenza della lingua ladina innanzi alla commissione di cui al
comma 2, hanno titolo di precedenza assoluta nelle graduatorie dei
pubblici concorsi e nelle pubbliche selezioni di personale, anche
per incarichi temporanei, banditi dagli enti locali delle località
ladine nonché dagli altri enti pubblici di cui al comma 1
dell'articolo 1, limitatamente alla copertura dei posti vacanti
negli uffici indicati dal medesimo comma 1 (6). Concessionari di pubblici servizi 2. Gli enti e le società di cui al comma 1, in occasione di
assunzioni di personale, individuano il fabbisogno di personale
delle strutture e delle dipendenze ubicate nelle
località di cui all'articolo 5, non soddisfatte con le procedure di
mobilità di cui al medesimo comma 1. Per la copertura delle carenze
così individuate i medesimi enti e società assicurano precedenza
assoluta per le assunzioni, eccettuate quelle di durata non
superiore a trenta giorni, non rinnovabili nell'anno, effettuate per
soddisfare esigenze di carattere eccezionale debitamente motivate a
coloro che, in possesso dei previsti requisiti anche professionali,
risultino iscritti presso l'ufficio di collocamento avente
competenza territoriale sulle predette località ladine ed ivi
abbiano fatto constatare preventivamente, a propria cura, la
conoscenza della lingua ladina accertata nei modi prescritti
dall'articolo 3,
commi 2 e 3 (7). Ripristino dei cognomi in forma originaria 2. Nei casi di cui al comma 1 la domanda deve indicare il nome o il cognome che si intende assumere ed è presentata al sindaco del comune di residenza del richiedente, il quale provvede d'ufficio a trasmetterla al commissario del governo, corredandola di un estratto dell'atto di nascita. Il commissario del governo, qualora ricorrano i presupposti previsti dal comma 1, emana il decreto di ripristino del nome o del cognome. Per i membri della stessa famiglia il commissario del governo può provvedere con un unico decreto. Nel caso di reiezione della domanda, il relativo provvedimento può essere impugnato, entro trenta giorni dalla comunicazione, con ricorso al ministro competente, che decide previo parere del Consiglio di Stato. Il procedimento è esente da spese e deve essere concluso entro novanta giorni dalla richiesta. 3. Gli uffici dello stato civile dei comuni interessati provvedono
alle annotazioni conseguenti all'attuazione delle disposizioni di
cui al presente articolo. Tutti gli altri registri, tutti gli
elenchi e ruoli nominativi sono rettificati d'ufficio dal comune e
dalle altre Interventi di promozione delle caratteristiche culturali delle
popolazioni ladina, mochena e
cimbra a mezzo di trasmissioni radiotelevisive 2. Per le trasmissioni e i programmi in lingua ladina sono di norma utilizzate le strutture e le attività realizzate nell'ambito delle convenzioni di cui alla legge 14 aprile 1975, n. 103. Per le stesse finalità la provincia può stipulare appositi accordi con le emittenti locali. 3. Nell'ambito delle convenzioni di cui al comma 1 può essere prevista anche la captazione e la diffusione nel territorio provinciale di programmi radiotelevisivi nelle lingue dell'area culturale europea. Articolo 4 Censimenti 2. In sede di prima applicazione del presente decreto, nell'ambito del programma statistico nazionale di cui al decreto legislativo 6 settembre 1989, n. 322, viene inserita apposita rilevazione della consistenza dei cittadini di lingua ladina residenti nelle località ladine della provincia di Trento, da effettuarsi entro due anni dalla data di entrata in vigore dello stesso decreto, nel rispetto di quanto disposto dall'art. 10 del decreto del Presidente della Repubblica 31 luglio 1978, n. 1017, come da ultimo modificato dall'art. 1 del decreto legislativo 6 luglio 1993, n. 290. Articolo 5 Individuazione delle località ladine Disposizioni finali
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DÉCRET LÉGISLATIF DU 16 DÉCEMBRE 1993, NO
592 Article 01 Objectifs 2. Les buts de tutelle et de promotion de la langue et de la culture, desumibili des articles de 1 à 4, sont poursuivies même en faveur des populations mochena et cimbra résidents, respectivement, dans les communes de fierozzo- Vlarötz, de frassilongo- Garait, de Palù du fersina- Palae en Bersntol et dans la commune de luserna- Lusern, en tenant compte des caractéristiques ddémographiques des mêmes, de l'État, de la Région, de la Province autonome de Trente et des organismes locaux situés dans la même province, dans le domaine des respectives compétences et de la seconde les respectifs systèmes (2). Article 1 Uso de la langue ladina 2. Qualora l'instance, la question ou la déclaration ait été formulée en langue ladina, les bureaux et les administrations dont à l'alinéa 1 ils sont tenus à répondre oralement en ladino, ou bien pour inscrit en langue italienne, qui fait teste officiel, suivie de je teste en langue ladina. 3. Les actes publics émanés des bureaux et des administrations dont à l'alinéa 1, spécifiéement tournés aux populations des localités des ladine, ils sont rédigés en langue italienne suivie de je teste en langue ladina. 4. Dans les assemblées des organes electifs des organismes locaux
des localités des ladine de la province de Trente les membres de
tels organes peuvent employer la langue ladina dans les
interventions orales, avec, sur demande, l'immédiate traduction en
langue italienne qualora il y aient des membres des susdits organes
qui déclarent de ne pas connaître la langue ladina. Les procès
verbaux sont rédigés soit en langue italienne que ladina. Uso de la langue ladina, mochena et cimbra dans les procédures
devant le juge de paix 2. Restano arrête les dispositions dont à j'articule 109 du code de procédure pénale. 3. Dans les bureaux dont à l'alinéa 1 les communications tournées au public et les indications sont rédigées même en langue ladina, mochena et cimbra. 3. Dans les bureaux dont à l'alinéa 1 les communications tournées au public et les indications sont rédigées même en langue ladina, mochena et cimbra. 4. Dans les cas dont aux alinéas 1 et 3, si elle n'est pas possible employer les langues mochena et cimbra on utilise la langue de référence. 5. La région, dans le domaine de sa compétence, assure les interventions d'organisation et financiers fallant pour la réalisation du but dont à l'alinéa 1. 6. les dispositions dont à j'articule 3 s'appliquent même au bureau du juge de paix ayant compétence territoriale pour les communes dont à j'articule 5 (4) Article 2 École 2. Les élèves des instituts d'instruction secondaire de second degré et artistique des localités des ladine qui ont atteint diplôme de licence moyenne en écoles divergées de ces des localités ladine sont des esonerati, sur demande, de l'enseignement de la langue et de la culture ladina. 3. Dans le domaine des procédures pour les engagements à temps indeterminato et déterminé, pour les transferts, pour les utilisations et pour les passages de bureau et de rôle du personnel - directeur et docente - de la Province de Trente prés des écoles de chaque ordine et de degré des localités des ladine, les places vacantes et disponibles réservés et sont attribuées avec priorité absolue même par rapport à l'attribution d'eventuels sièges libres sur le restant territoire provincial au àquel, en possession des qualités prescrites de la réglementation en vigeur pour les places relatives, ils aient montré la connaissance de la langue et de la culture ladina innanzi à une commission dont elle fait à une partie au moins un enseignant de langue ladina en service dans Il dicte commission est nommée du sovrintendente scolaire en se servant même de l'Institut culturel ladino. 4. Qualora ne soit pas possible couvrir tous les places
d'enseignement des localités ladine selon combien disposé de
l'alinéa les 3 les eventuelles places vacantes sont recouvertes avec
des charges à temps déterminé ou avec des attributions provisoires. 5. Les buts de tutelle de la langue et de la culture ladina
prévue du présent j'articule sont assurées de la Province même dans
le domaine des cours de formation professionnelle de durée
pluriennale, en tenant compte des caractéristiques formatives et
didactiques des cours mêmes (5). Bureaux publics 1. Dans les bureaux et dans les administrations dont à l'art. 1 ayant siège dans les localités ladine de la province de Trente est assigné sur demande, dans le domaine des procédures pour les transferts et pour les attributions provisoires ou définitives de siège prévues des en vigeur réglementations, avec priorité absolue personnelle ayant les qualités prescrites qui montrent à la connaissance de la langue ladina. 2. La vérification de la connaissance de la langue ladina aux fins dont à l'alinéa 1 il est effectué d'une commission, nommée du commissaire du Gouvernement pour la province de Trente, d'accord avec le Président de la Commission provinciale, second les modalités établies avec décret du commissaire du Gouvernement, d'accord avec le même Président de la Commission provinciale. 3. La commission, nommée pour des trois ans, est composée de quatre membres effectifs et de quatre suppléants, choisis pour moitié entre les citadins résidents dans les localités ladine. Il déroule les fonctions de secrétaire un employé, appartenant à un niveau retributivo fonctionnel pas inférieur à sixième, de l'administration de l'État ou de la Province. Tous les commissaires et le secrétaire doivent avoir crue connaissance de la langue italienne et de cette ladina. 4. Les candidats en possession de prescrits des qualités, qui
montrent à la connaissance de la langue ladina innanzi à la
commission dont à l'alinéa 2, dont ont titre de priorité absolue
dans le graduatorie des publics concours et dans les publiques
sélections de personnel, même pour des charges temporaires, bannie
des organismes locaux des localités des ladine ainsi que des autres
organismes publics à l'alinéa 1 de j'articule 1, de façon limitée à
la couverture des places vacantes dans les bureaux indiqués du même
alinéa 1 (6). Concessionaires de publics services 2. organismes et les societés dont à l'alinéa 1, dans delle des
structures et delle dépendances situées nelle localité dont
all'j'articule 5, non satisfaites avec les procédures de mobilité
delaquelle al même alinéa 1. Pour la couverture des carences ainsi
déterminées les mêmes organismes et la societé assurent priorité
absolue pour les engagements, eccettuate ces durée de pas supérieur
à trente jours, pas rinnovabili dans l'an, effectuées pour
satisfaire des exigences de caractère exceptionnel debitamente
motivées au àquel, en possession de prévus des qualités même
professionnelles, elles résultent inscrites prés du bureau de
placement ayant compétence territoriale sur prédites localité des
ladine et là ils aient fait constater préventivement, à son soin, la
connaissance de la langue ladina vérifiée dans les modalités
prescrites de articule 3, alinéas 2 et 3 (7). Rétablissement des noms en forme originaire 2. Dans les cas dont à l'alinéa la 1 la question doit indiquer le nom ou le nom qui entend s'assumer et est présenté au sindaco de la commune de résidence du demandeur, qui pourvoit de bureau à transmettre au commissaire du gouvernement, en l'accompagnant d'un extrait de l'acte de naissance. Le commissaire du gouvernement, qualora recourent les fondations prévues de l'alinéa 1, émane le décret de rétablissement du nom ou du nom. Pour les membres de la même famille le commissaire du gouvernement peut pourvoir avec un unique décret. Dans le caso de reiezione de la question, la relative mesure peut être empoignée, avant trente jours de la communication, avec recours au ministre compétent, qui décide previo sembler de Consiglio d'État. La procédure est exempte de frais et doit être conclue avant quatre-vingt-dix jours de la demande. 3. Les bureaux de l'état civil des communes intéressées
pourvoient aux annotations conséquentes à la réalisation des
dispositions dont au présent j'articule. Tous les autres registres,
tous les listes et rôles nommés vous sont rectifiés de bureau de la
commune et des autres administrations compétentes (8). Interventions de promotion des caractéristiques culturelles
des populations ladina, mochena et cimbra à moyen de transmissions
radiotelevisive 2. Pour les transmissions et les programmes en langue ladina est de règle utilisez les structures et les activités réalisées dans le domaine des conventions dont à la loi 14 avril 1975, n. 103. Pour les mêmes buts la province peut stipuler des appropriés accords avec les emetteurs locaux. 3. Les bureaux de l'état civil des communes intéressées
pourvoient aux annotations conséquentes à la réalisation des
dispositions dont au présent j'articule. Tous les autres registres,
tous les listes et rôles nommés vous sont rectifiés de bureau de la
commune et des autres administrations compétentes (8). Recensements 2. En séance de première application du présent décret, dans le domaine du programme statistique dont national au décret législatif 6 settembre 1989, n. 322, elle est insérée approprié relevé de la consistance des citoyens de langue ladina résidents dans les localités ladine de la province de Trente, à s'effectuer j'entre deux ans de donnée d'entrée en vigueur du même décret, dans le respect de ce que disposé de l'art. 10 du décret du Président de la République 31 Juillet 1978, n. 1017, comme de j'achève modifié de l'art. 1 du décret législatif 6 Juillet 1993, n. 290. Articolo 5 Détermination des localités ladine Dispositions finales NOTES (1) Titolo ainsi modifié de l'art. 1 du d.lgs. 2 settembre
1997, n. 321. |