Province autonome du Trentin

Loi provinciale du 16 juin 2006, n° 3

Règles relatives à l'autonomie gouvernementale
du Trentin

Cette loi provinciale de 2006 créait un organisme unificateur autonome destiné aux ladinophones et appelé en ladin la Comun general de Fascia («Communauté générale de Fascia»). La Communauté générale de Fascia (ou Fassa en italien) est dotée de nombreux pouvoirs dans les domaines du patrimoine, de la toponymie, des écoles, ainsi que la protection, la promotion et la préservation de la langue ladine. L'article 19.12 énonce que les statuts des communautés, dont le territoire comprend les municipalités de Fierozzo, Frassilongo, Palu Fersina et Luserna, doivent contenir des dispositions spécifiques pour assurer la protection et la promotion des populations mochènes et cimbres.

Legge provinciale 16 giugno 2006, n. 3

Norme in materia di governo dell'autonomia del Trentino (1)

(b.u. 27 giugno 2006, n. 26, suppl. n. 3)

Articolo 1

Finalità

1. Questa legge è rivolta ad assicurare alle popolazioni insediate sul territorio della Provincia autonoma di Trento e ai gruppi linguistici nei quali esse si riconoscono, anche mediante un processo di riorganizzazione delle istituzioni provinciali e locali ispirato ai principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza:

a) la salvaguardia e la promozione delle peculiarità culturali, linguistiche, storiche, ambientali ed economiche, anche con riferimento agli emigrati trentini e alle loro comunità all'estero;

Articolo 19

Disposizioni speciali per le popolazioni di lingua ladina, mochena e cimbra

1.
Nel territorio coincidente con quello dei comuni di Campitello di Fassa - Ciampedel, Canazei - Cianacei, Mazzin - Mazin, Moena - Moena, Pozza di Fassa - Poza,
Soraga - Soraga e Vigo di Fassa - Vich, dove è insediata la popolazione di lingua ladina, è costituito il Comun general de Fascia secondo le disposizioni previste da questa legge per le comunità, ad eccezione di quanto disposto da quest'articolo.

2. Il territorio indicato nel comma 1 non è modificabile.

3. Lo statuto del Comun general de Fascia è deliberato da tutti i comuni indicati nel comma 1 ed è approvato, senza modificazioni, con legge provinciale.

4. Lo statuto del Comun general de Fascia:

a) individua gli organi e ne disciplina le attribuzioni, nonché le modalità di formazione o elezione e di funzionamento, comprese le modalità di formazione dei provvedimenti;

b) disciplina i rapporti tra il Comun general de Fascia, i comuni indicati nel comma 1 e l'Istituto culturale ladino;

c) individua le funzioni, i compiti e le attività che i comuni indicati nel comma 1 attribuiscono al Comun general de Fascia;

d) disciplina le forme della partecipazione popolare, del decentramento e dell'accesso dei cittadini alle informazioni e ai provvedimenti amministrativi assicurando l'utilizzo della lingua ladina accanto a quella italiana, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 16 dicembre 1993, n. 592 (Norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Trentino - Alto Adige concernenti disposizioni di tutela delle popolazioni ladina, mochena e cimbra della provincia di Trento);

e) definisce gli indirizzi e i criteri generali per l'attuazione delle finalità di valorizzazione e tutela della popolazione ladina nell'ambito delle competenze spettanti al Comun general de Fascia;

f) definisce gli indirizzi per l'organizzazione dell'attività delle strutture interne, degli enti strumentali e per l'attuazione del principio di sussidiarietà orizzontale.

5. Oltre a quanto previsto da questa legge per le comunità, al Comun general de Fascia sono trasferite le funzioni amministrative nelle seguenti materie:

a) tutela e conservazione del patrimonio storico, artistico e popolare locale, con riguardo alle funzioni, ai compiti, alle attività e alle categorie di beni espressamente individuate con decreto del Presidente della Provincia previa intesa con il Comun general de Fascia;

b) usi e costumi locali e istituzioni culturali aventi carattere locale; manifestazioni e attività artistiche, culturali ed educative locali;

c) tutela, promozione e conservazione della lingua ladina; le funzioni di autorità linguistica ai sensi dell'articolo 01 del decreto legislativo 16 dicembre 1993, n. 592, possono essere attribuite dal Comun general de Fascia all'Istituto culturale ladino;

d) toponomastica;

e) volontariato sociale per i servizi d'interesse locale;

f) corpi dei vigili del fuoco volontari e opere e interventi relativi alla gestione dell'emergenza d'interesse comunale;

g) espropriazioni per le opere o gli interventi d'interesse locale a carattere sovracomunale, nonché per le opere e gli interventi d'interesse comunale.

6. Con legge provinciale, previa intesa tra la Provincia e il Comun general de Fascia, sono espressamente individuate le funzioni amministrative da trasferire al Comun general, ulteriori rispetto a quelle già previste dai commi da 2 a 6 dell'articolo 8 e dal comma 5 di quest'articolo. Tra le predette funzioni possono essere incluse anche quelle relative all'Istituto culturale ladino.

7. Spetta al Comun general de Fascia la stipula delle intese istituzionali e degli accordi di programma di cui all'articolo 8, comma 9, per quanto riguarda il relativo territorio.

8. Spetta al Comun general de Fascia, inoltre, la definizione di accordi e intese con altri enti pubblici anche territoriali o privati per il perseguimento delle proprie finalità. Se tali intese o accordi coinvolgono enti pubblici o privati appartenenti a un altro Stato e non costituiscano attività di mero rilievo internazionale, alla loro definizione provvede, su proposta del Comun general de Fascia, la Provincia, nel rispetto di quanto previsto in materia dall'ordinamento.

9. Spetta al Comun general de Fascia esprimere:

a) pareri obbligatori sui disegni di legge d'iniziativa della Giunta provinciale che recano disposizioni riguardanti specificatamente la popolazione ladina;

b) l'intesa sui provvedimenti di carattere generale, convenzioni, accordi o loro parti che riguardino specificatamente la comunità ladina;

c) proposte alla Giunta provinciale di schemi di provvedimenti di carattere generale oppure di progetti di legge provinciale nelle materie ad esso attribuite;

d) l'intesa sulla determinazione della quota prevista dall'articolo 24, comma 4, a favore della popolazione ladina.

10. Il Comun general de Fascia partecipa all'organizzazione delle scuole situate nelle località ladine e alla definizione della relativa offerta formativa secondo quanto previsto nell'ambito del sistema educativo di istruzione e formazione provinciale.

11. Nella definizione dell'accordo di programma tra la Provincia e l'Università degli studi di Trento previsto dall'articolo 1 bis della legge provinciale 2 novembre 1993, n. 29 (Norme per favorire la collaborazione tra la Provincia e l'Università degli studi di Trento), è inserita una specifica sezione concernente i progetti e le attività finalizzate alla tutela e alla promozione delle minoranze linguistiche, i cui contenuti sono definiti sentito il Comun general de Fascia.

12. Gli statuti delle comunità nel cui territorio sono compresi i territori dei comuni di Fierozzo, Frassilongo, Palù del Fersina e Luserna contengono specifiche disposizioni per assicurare la tutela e la promozione della popolazione mochena e di quella cimbra, nel rispetto dei principi desumibili da quest'articolo. Le predette disposizioni devono essere approvate dai comuni sopraelencati, per le parti che si riferiscono alla loro popolazione.

13. Con le modalità previste dall'articolo 8, commi 6 e 7, possono essere trasferite specifiche funzioni, compiti o attività ai comuni o alla comunità individuati nel comma 12 ai fini di promozione e tutela delle popolazioni germanofone.

14. Spetta ai comuni indicati dal comma 12 esprimere, con riferimento rispettivamente alla popolazione mochena e a quella cimbra, i pareri, le intese e le proposte di cui al comma 9, per le parti riguardanti specificatamente le loro popolazioni.

NOTE

(1) Si ritiene che le disposizioni di questa legge contenenti vincoli per le leggi successive (vedi gli articoli 3, comma 1; 8, comma 6; 19, commi 2, 3 e 6; e specialmente 45, comma 2) abbiano significato politico ma - per sé stesse - non siano sanzionabili giuridicamente.

Loi provinciale du 16 juin 2006, no 3

Règles relatives à l'autonomie gouvernementale du Trentin (1)

(Bulletin officiel du 27 juin 2006, no 26, suppl. no 3)

Article 1er

But

1. La présente loi vise à assurer aux populations installées sur le territoire de la Province autonome du Trentin et aux groupes linguistiques reconnus, notamment par une réorganisation des institutions provinciales et locales sur la base des principes de subsidiarité, de différenciation et d'équité.

a) la sauvegarde et la promotion des particularités culturelles, linguistiques, historiques, environnementales et économiques, y compris celles concernant les émigrés du Trentin et de leurs communautés à l'étranger;

Article 19

Dispositions spéciales pour les populations de langue ladine, mochène et cimbre

1.
Dans le territoire qui coïncide avec celui des communes de Campitello di Fassa / Ciampedel, Canazei / Cianacei, Mazzin / Mazin, Moena / Moena, Pozza di Fassa / Poza, Soraga / Soraga et Vigo di Fassa / Vich, où est installée la population de langue ladine, la Communauté générale de Fascia est instituée, conformément aux dispositions de la présente loi à l'égard des communautés, sauf pour les cas prévus par le présent article.

2. Le territoire indiqué au paragraphe 1 ne peut être modifié.

3. Le statut de la Communauté générale de Fascia est décidé par l'ensemble des communes énumérées au paragraphe 1 et il est approuvé, sans modifications, par la législation provinciale.

4. Le statut de la Communauté générale de Fascia :

a) identifie les organismes et les pouvoirs d'attribution, ainsi que les modalités de formation, d'élection et de fonctionnement, y compris les modalités des procédures de formation;

b) régit les relations entre la Communauté générale de Fascia, les communes énumérées au paragraphe 1 et l'Institut culturel ladin ;

c) identifier les fonctions, les tâches et les activités que les communes visées au paragraphe 1 attribuent à la Communauté générale de Fascia ;

d) régit les formes de participation populaire, la décentralisation et l'accès des citoyens à l'information et aux procédures administratives pour assurer l'emploi du ladin à côté de l'italien, conformément au décret législatif du 16 décembre 1993, no 592 (Règles d'application de la loi spéciale du Trentin-Haut-Adige concernant les dispositions de protection des populations ladine, mochène et cimbre dans la province de Trento);

e) définit les orientations et les critères généraux pour la mise en œuvre des objectifs de promotion et de protection de la population ladine dans le domaine des compétences de la Communauté générale de Fascia;

f) fixe les orientations pour l'organisation des activités dans les structures internes, les organismes instrumentaux pour la mise en œuvre du principe de subsidiarité horizontale.

5. En plus des dispositions prévues par la présente loi à l'égard de la communauté, les fonctions administratives suivantes sont transférées à la Communauté générale de Fascia dans les domaines suivants:

a) la protection et la préservation du patrimoine historique, artistique et populaire local, en ce qui concerne les fonctions, les tâches, les activités et les catégories de biens spécifiquement identifiés par le président de la province après consultation avec la Communauté générale de Fascia;

b) les coutumes locales et les institutions culturelles ayant un caractère local; les manifestations et les activités artistiques, culturelles et pédagogiques locales;

c) la protection, la promotion et la préservation de la langue ladine, les fonctions de l'Autorité linguistique en vertu de l'article 01 du décret législatif du 16 décembre 1993, no 592 peuvent être attribuées par la Communauté générale de Fascia à l'Institut culturel ladin;

d) la toponymie ;

e) le bénévolat social pour les services sociaux d'intérêt local;

f) les corps de pompiers volontaires et des travaux d'intervention relatifs à la gestion des mesures d'urgence d'intérêt municipal;

g) la réquisition pour les travaux ou interventions d'intérêt local à caractère supra-municipal, ainsi que les travaux et les interventions d'intérêt municipal.

6. Selon la loi provinciale, d'un commun accord entre la Province et la Communauté générale de Fascia, sont spécifiquement identifiées les fonctions administratives à être transférées à la Communauté générale de Fascia, en plus de celles déjà prévues aux paragraphes 2 à 6 de l'article 8 et du paragraphe 5 du présent article. Parmi ces fonctions peuvent également être inclus celles relatives à l'Institut culturel ladin.

7. Il appartient à la Communauté générale de Fascia de conclure des accords et des ententes institutionnelles régissant les programmes visés au paragraphe 9 de l'article 8, en ce qui concerne son territoire.

8. Il appartient également à la Communauté générale de Fascia la mise en place des accords et des ententes avec les autres organismes publics ou privés, même pour la poursuite de ses objectifs. Si ces accords ou ententes avec des organismes publiques ou privées appartiennent à un autre État et ne constituent pas des activités d'importance purement internationale, leur mise en place revient, sur proposition de la Communauté générale de Fascia, à la Province, sous réserve des dispositions relatives à la réglementation.

9. Il appartient à la Communauté générale de Fascia de donner :

a) des avis obligatoires sur les projets de lois relevant de l'initiative de la Junte provinciale qui établissent précisément les dispositions relatives à la population ladine;

b) son accord sur les mesures de nature générale, les conventions, ententes ou la partie qui concerne spécifiquement la communauté ladine;

c) des propositions à la Junte provinciale sur les modèles à adopter à caractère général ou sur des projets de la loi provinciale dans les matières qui lui sont confiées;

d) son accord sur la fixation des quotas prévus au paragraphe 4 de l'article 24 en faveur de la population ladine.

10. La Communauté générale de Fascia participe à l'organisation des écoles situées dans les localités ladines et à la mise en place de de son offre pédagogique, conformément aux dispositions prévues dans le système d'éducation dans les établissements d'enseignement et de formation provinciaux.

11. Dans la mise en place d'un accord sur un programme entre la Province et l'Université de Trento, conformément à l'article 1 bis de la loi provinciale du 2 novembre 1993, no 29 (Règles pour favoriser la collaboration entre la Province et l'Université de Trento), il est inséré une section spécifique concernant les projets et activités pour la protection et la promotion des minorités linguistiques, dont le contenu est défini par la Communauté générale de Fascia.

12. Les statuts des communautés, dont le territoire comprend les municipalités de Fierozzo, Frassilongo, Palu Fersina et Luserna, doivent contenir des dispositions spécifiques pour assurer la protection et la promotion des populations mochènes et cimbres, dans le respect des principes soutenus dans le présent article. Ces dispositions doivent être approuvés par les municipalités énumérées ci-dessus, pour les éléments qui se rapportent à leur population.

13. Au sujet des modalités prévues aux paragraphes 6 et 7 de l'article 8, certaines fonctions, tâches ou activités peuvent être transférées à des communes ou des communautés identifiées à l'article 12 pour la promotion et la protection des populations germanophones.

14. Il revient aux communes mentionnées au paragraphe 12 d'exprimer, en se référant respectivement aux populations mochènes et cimbres, leur avis, leur accord et leurs propositions, en vertu du paragraphe 9, pour les éléments qui sont spécifiques à leurs populations.

NOTES

(1) Il est considéré que les dispositions de la présente loi contenant les contraintes des lois ultérieures (voir le par. 1 de l'art. 3, le par. 6 de l'art. 8, les par. 2, 3 et 6 de l'art. 19; et particulièrement le par. 2 de l'art. 45) ont une signification politique, mais - en elles-mêmes - elles ne sont pas légalement exécutoires.

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